Nel pomeriggio di sabato i militari dell’Aliquota Radiomobile unitamente a quelli della Stazione Carabinieri di Serrastretta, grazie ad una preliminare e costante raccolta di informazioni, sono riusciti a stroncare sul nascere un fiorente canale di approvvigionamento di sostanze stupefacenti per il mercato locale. I militari, precedentemente appostati in un’arteria del comune di Serrastretta, alle 17:00 circa hanno bloccato, a bordo della propria utilitaria, I. G. T., 57enne di Serrastretta, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo veniva sottoposto a perquisizione personale e veicolare che dava immediatamente esito positivo: veniva infatti rinvenuto, all’interno dell’abitacolo e abilmente occultato sotto il tappetino, un involucro contenente 55 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana.

 

Le successive attività, estese all’abitazione consentivano di recuperare altra sostanza stupefacente per complessivi 85 grammi suddivisa in dosi di eguale peso. La sostanza recuperata, complessivamente 140 grammi sottoposta a sequestro penale per le successive attività di laboratorio, avrebbe consentito di ricavare oltre 100 dosi nonché avrebbe fruttato sul mercato più di 1000 euro. L’uomo è stato dichiarato in stato di arresto nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e, dopo le formalità di rito, trattenuto presso le camere di sicurezza del Comando Compagnia di Soveria Mannelli, in attesa del giudizio direttissimo.

 

Nella mattinata odierna il GIP del Tribunale di Lamezia Terme ha convalidato l’arresto confermando il capo d’imputazione del reato ed ha disposto nei suoi confronti l’obbligo di dimora.

 

l.c.

 

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Diritto di rettifica: Dall'avvocato Nicolino Panedigrano. Riceviamo e integralmente pubblichiamo:

"Scrivo in nome e per conto del signore da Voi indicato con le iniziali di nome e cognome (I. G. T. o T. I. G), arrestato il 4 u. s. a Serrastretta dai Carabinieri con l’accusa di detenzione di marijuana.

Le notizie che vi sono state fornite e che avete riportato sui vostri giornali sono intrise di una serie di falsità, alcune delle quali emergono a vista dalla stessa foto da voi pubblicata, mentre il resto le avreste potute facilmente scoprire se aveste provveduto a verificare i fatti, magari premurandovi di chiederne conferma al sottoscritto che è persona a tutti voi fin troppo nota.

Procediamo con ordine.

1.- Non è nemmeno certo che la sostanza sequestrata sia marijuana. Gli stessi Carabinieri che hanno proceduto ad analizzarla in modo sommario e approssimativo hanno infatti riportato nel loro verbale solo che essa potrebbe “identificarsi, verosimilmente, in sostanza stupefacente del tipo marijuana”. Agli atti d’indagine non vi è quindi la benché minima certezza che si tratti realmente di marijuana.

2.- E’ poi falso che il mio assistito avesse occultato tale sostanza. Nei vari verbali di perquisizione gli stessi Carabinieri hanno riportato di averne rinvenuto un sacchetto adagiato “sul tappetino lato guida” dell’automobile, e quindi non sotto il tappetino, né tantomeno occultato, e di aver rinvenuto l’altra parte a casa dell’indagato senza riferire di occultamenti, in quanto l’hanno trovata custodita in contenitori posti in vista sul mobilio di casa e in un locale per attrezzi da bricolage sito nell’orto di pertinenza, e quindi né abilmente nascosta, né ficcata chissà dove.

3.- E’ altrettanto falso che la sostanza sequestrata fosse confezionata in dosi da “spinello” (né cento, né uno soltanto) e che fosse destinata alla vendita per ricavarne né mille, né un solo euro. Dato questo che dato si ricava facilmente dalla foto che avete pubblicato, in cui vengono esibiti solo 6 sacchetti di plastica di un peso oscillante più o meno tra i 15 e i 50 grammi. E sfido qualunque giornalista o Carabiniere a fumarsi uno spinello da 15 o 50 grammi!

4.- Per di più la stessa foto mostra tra gli oggetti sequestrati anche un narghilè, che è un tipico strumento utilizzato per consumare e non per vendere sostanze da fumo di ogni genere.

5.- E’ pure falso che il mio assistito I. G. T. sia attualmente imputato di spaccio di stupefacenti. Nel capo di imputazione formulato dal PM gli vengono contestati infatti solo il “trasporto” in auto di 52 grammi di (presunta) marijuana e la “detenzione illecita” in casa di altri 82 grammi. Manca quindi assolutamente una qualsiasi contestazione di condotte di “spaccio” e/o di approvigionamento del mercato locale, fiorente o meno che esso possa essere.

6.- Ed è infine falso che il mio assistito sia una “vecchia conoscenza” dei Carabinieri, né in assoluto, né come locuzione tesa ad indicare una persona dedita allo spaccio. Egli è, ed è sempre stato, un onesto lavoratore. Solo che 17 anni fa ebbe la sventura di incappare nei rigori di altri Carabinieri, i quali, con l’accusa di aver coltivato in un vaso 8 piantine di canapa indiana, anche allora lo trassero in arresto, ma ingiustamente; tant’è vero che poco dopo fu non solo assolto, ma anche congruamente risarcito per l’ingiusta detenzione subita.

Il mio assistito Vi chiede pertanto di rettificare i fatti, pubblicando la presente nota integralmente e con la stessa evidenza riservata alla notizia. Si riserva comunque qualsiasi azione per danni, in quanto, nonostante abbiate pubblicato solo le iniziali del suo nome, lo avete falsamente descritto come un abituale spacciatore e nel suo paese (che non è New York) e nei suoi dintorni lo hanno tutti facilmente identificato, anche perché il 4 Marzo a Serrastretta i Carabinieri hanno fermato ed arrestato un solo cinquantasettenne che ha per iniziali del proprio nome la sigla I. G. T.

Qualora lo desideraste, sono pronto a fornirvi ampia documentazione sull’esattezza di quanto finora affermato".

Cordiali saluti.

avv. Nicolino Panedigrano

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Sin qui la nota integrale dell’avvocato Nicolino Panedigrano. Per parte nostra preme solamente sottolineare di aver pubblicato una nota stampa dei carabinieri, fonte qualificata per qualunque giornalista ed attendibile sino a prova contraria. Il resto delle argomentazioni l’avvocato potrà farle valere facilmente nelle sedi opportune (quelle giudiziarie) che stabiliranno se quanto comunicato dai carabinieri risponde al vero o meno. Seguiremo l’evoluzione della vicenda dando conto dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria che sarà chiamata ad esaminare il caso che vede coinvolta una persona assistita dall’avvocato Nicolino Panedigrano. Circostanza quest’ultima (la nomina del legale) che non poteva di certo essere nota al giornalista al momento della pubblicazione del comunicato dell’Arma.