I Carabinieri della Compagnia di Palmi (RC), nell'ambito della capillare attività di controllo del territorio e di ampio contrasto ai fenomeni di criminalità diffusa, hanno tratto in arresto Nicola Alvaro, 48enne di Sinopoli (RC), per i reati di detenzione ai fini di spaccio di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente e resistenza a Pubblico Ufficiale.


Alvaro, già noto alle Forze dell’ordine in quanto ritenuto affiliato alla omonima cosca egemone nel territorio di Sinopoli e località limitrofe, nonché indagato nell'ambito dell'operazione denominata "Santa Fè", mentre percorreva a bordo di un autocarro la Statale provinciale 43, giunto all'altezza di San Procopio, è stato notato da una pattuglia dei Carabinieri della locale Stazione, impegnati nello svolgimento di un posto di controllo alla circolazione stradale.

 

I militari hanno intimato l'alt al conducente del mezzo pesante, che tuttavia, non ha ottemperato all'ordine e si è dato a repentina fuga lungo le vie limitrofe, cercando addirittura di speronare l'autovettura dell'Arma al fine di far perdere le proprie tracce.
A seguito del sopraggiungere di personale di rinforzo delle Stazioni Carabinieri di Sinopoli (RC) e S. Eufemia d'Aspromonte (RC), il mezzo del fuggitivo è stato bloccato e l'autista tratto in arresto.


Nel corso di successiva perquisizione personale e veicolare sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro, occultati sul cassone dell'autocarro sotto dei sacchi di ortaggi vari, 95 panetti contenenti cocaina del peso di oltre 1 chilo cadauno, per un peso complessivo di 105 chili circa, unitamente ad una somma contante di 2mila euro in banconote di vario taglio, verosimile provento dell'attività illecita.


L'arrestato, al termine delle formalità di rito, d'intesa con la competente Autorità Giudiziaria è stato associato presso la Casa Circondariale di Palmi (RC). Sono tuttora in corso ulteriori accertamenti da parte dei militari per determinare la provenienza e la destinazione dello stupefacente rinvenuto il quale, una volta immesso nel mercato locale e nazionale, avrebbe fruttato degli introiti illeciti per un ammontare complessivo di oltre 10milioni di euro.