VIDEO | Strenuo difensore della letteratura e della cultura «unico modo per mantenere connessi i fili della civiltà», il docente e scrittore morto oggi lascia nello sconforto una regione intera
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
«L’unico modo per mantenere connessi i fili della civiltà è quello di seguire la cultura». Mente tra le più illuminate, così parlava il professore Nuccio Ordine nell’ultima intervista al network LaC rilasciata al direttore Pier Paolo Cambareri poco più di un anno fa. Un monito, l’ennesimo, sempre uguale, che il docente era solito lanciare ai suoi studenti nelle aule affollatissime dell’Unical dove insegnava, nelle tv che lo intervistavano, nei suoi libri. Tantissimi libri. Moltissime le pubblicazioni. Non si contano i riconoscimenti ottenuti in tutto il mondo.
Oggi il mondo della cultura è in lutto. Oggi la Calabria perde un docente, uno scrittore, un filosofo, “il” saggista più conosciuto al mondo, perde uno degli ultimi baluardi della cultura più autentica. Capace di stregare chi lo ascoltava. Perché con le sue parole, il prof. innamoratissimo del Rinascimento, di Giordano Bruno, di Ariosto, era davvero capace di scavare dentro e lasciare un segno. Un segno indelebile.
Calabria in lutto | Addio a Nuccio Ordine, una vita tra i libri. L’amore per Giordano Bruno e il Rinascimento
In un’epoca dove la cultura e l’insegnamento sono sempre di più regalati in un angolo, Ordine era fiero e strenuo difensore di un mondo, l’unico, davvero in grado di salvare l’umanità. Il mondo della cultura.
Anche a LaC il docente puntava l’indice contro un sistema colpevole, a suo dire, di squalificare la cultura «che la riduce ai margini. Gli unici valori che contano – diceva – sono i soldi. Quello che è importante oggi è solo il potere economico che uno può avere. Anche i docenti ormai burocrati al servizio di una macchina che sta distruggendo il livello di insegnamento. Oggi di intellettuali ne sono rimasti pochi».
Per Ordine la tecnologia, l’innovazione, i soldi «non possono cambiare la vita degli studenti. La loro vita è stata sempre cambiata dai buoni maestri».
E poi i classici. L’amore viscerale per i classici che insegnano a vivere. «Far leggere i classici dovrebbe essere il compito delle scuole e delle università, - continuava il docente - ma sempre più i programmi sono verso la lettura di strumenti che parlano dei classici senza aver letto i classici. La maniera migliore per far amare i classici è farli leggere. I classici non si leggono per superare un esame ma insegnano a vivere e a ragionare».
Addio prof. Ordine. E grazie per l’eredità che ha lasciato.