Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato hanno notificato 24 avvisi di garanzia, con contestuale avviso della chiusura delle indagini preliminari, per smaltimento e traffico illecito di rifiuti. L'attività d'indagine svolta dal personale del Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale di Cosenza e condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha riguardato lo stabilimento Seteco di Marcellinara, centro alle porte di Catanzaro, e l'attività di bonifica al suo interno effettuata nel 2012 a partire da rifiuti organici rimasti all'interno di un capannone. Lo stabilimento produceva compost di qualità.

 

Dopo il fallimento dell'azienda è intervenuto per la bonifica del sito il Dipartimento Ambiente della Regione Calabria. Il procedimento, che prevedeva la bonifica di un capannone privato con fondi pubblici, è stato oggetto di un' accurata indagine che avrebbe fatto emergere diversi illeciti ambientali perché in realtà non sarebbe stata realizzata nessuna procedura di bonifica, ma solo una rimozione di rifiuti che potevano essere collocati solo in discariche per rifiuti pericolosi ma sarebbero stati smaltiti in discariche per rifiuti non pericolosi. Le indagini avrebbero fatto emergere irregolarità nell'affidamento dei lavori, nelle modalità di smaltimento e nella produzione di documentazione falsificata.


I reati contestati - Gestione abusiva di rifiuti, turbata libertà di scelta del contraente, omissione atti d'ufficio, falso ideologico, abuso d'ufficio e truffa alla Regione sono i reati contestati a vario titolo agli indagati, dirigenti regionali, imprenditori, amministratori e tecnici di società.