Si sono svolti oggi, davanti al gip di Catanzaro Mario Santoemma, gli interrogatori di garanzia di tre indagati coinvolti nell’inchiesta sui presunti illeciti relativi all’assegnazione degli alloggi di edilizia popolare a Catanzaro.
Gli interrogatori erano relativi alla richiesta di una misura interdittiva dai pubblici uffici per 12 mesi avanzata dalla Procura di Catanzaro rimasta sub iudice nel momento in cui è scattata l’operazione che, lo scorso 20 dicembre, ha portato due misure cautelari in carcere e sei ai domiciliari.
Oggi davanti al gip – presente anche il pm Saverio Sapia – si sono presentati Raffaella Trapuzzano, dipendente dell’Aterp nell’ufficio di Lamezia Terme (accusata di concussione e falso), e i due vigili urbani Ivan L’Arocca e Giuseppe Grande (accusati di falso).

Per quanto riguarda la funzionaria Aterp, essendo andata in pensione, il pm ha ritenuto di rinunciare alla richiesta di interdizione e il gip ha proceduto a disporre un non luogo a provvedere.
Per quanto riguarda i due vigili urbani – difesi dagli avvocati Valerio Murgano ed Eugenio Perrone –, questi hanno deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere ma hanno reso dichiarazioni spontanee perorando la propria innocenza.
Nei loro confronti il pm ha reiterato la richiesta di misura interdittiva e il giudice si è riservato di decidere.
L’Arocca e Grande sono accusati di falso ideologico e materiale perché avrebbero attestato falsamente di aver effettuato un controllo, indispensabile per l’assegnazione di un alloggio, che in realtà non avrebbero mai eseguito, con lo scopo illecito di favorire un parente di L’Arocca.