Ad esito di una complessa attività investigativa svolta dalla locale Divisione Polizia Anticrimine e dal Commissariato della Polizia di Stato di Siderno e coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia -Sezione Misure di Prevenzione – di Reggio Calabria è stata data esecuzione a un decreto di confisca di numerosi beni immobili, nei confronti di numerosi affiliati alla cosca di ‘ndrangheta dei Commisso, operante nel comune di Siderno e con ramificazioni nel Nord Italia e in Canada.


I destinatari del provvedimento:


- Michele Correale, nato a Siderno, 57 anni, attualmente detenuto;
- Giuseppe Correale, nato a Siderno, 59 anni, detenuto;
- Paolo Correale, 38 anni, nato a Locri e residente a Siderno;
- Michele Reale, nato a Siderno, 58 anni;
- eredi di Domenico Futia, nato a Siderno e deceduto.

 

In particolare Michele Correale, alias “U zorru”, esponente di spicco della cosca, è stato arrestato nel dicembre 2010 per il reato di associazione mafiosa, associazione dedita al traffico di stupefacenti e altri, nell’ambito delle operazioni denominate “Crimine” e “Bene Comune – Recupero”. Per tali reati è stato condannato nel marzo 2012 alla pena di anni 8 mesi 4 di reclusione. A suo carico grava anche una condanna, divenuta definitiva nel 2009, a 6 anni e 4 mesi di reclusione per il reato di coltivazione d’ingente quantità di stupefacente.

 

Sequestrati beni per 6 milioni di euro - Il Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione -, accogliendo le risultanze delle indagini patrimoniali, ha disposto la confisca dei seguenti beni immobili: le ville lussuose appartenenti a Michele Correale, al figlio Cosimo, a Stefania, Rossana e Paolo, figli di Giuseppe Correale, due fabbricati di proprietà di Michele Reale, un fabbricato nella disponibilità di Vincenzo Futia, erede di Domenico, un capannone non accatastato adibito a ricovero per cavalli e numerosi appezzamenti di terreno di vaste dimensioni siti nel comune di Siderno. Il valore dei beni confiscati ammonta complessivamente a 6 milioni di euro.

 

Disposta anche l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per Giuseppe e Paolo Correale.