VIDEO | Cessati gli effetti dell’ordinanza Santelli, i Comuni sono chiamati a trovare soluzioni in autonomia ma per ora la situazione non promette nulla di buono
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Torna l’emergenza rifiuti ma all’orizzonte nessuna soluzione concreta per Cosenza, provincia e Sibaritide. Da qualche ora è venuto meno il supporto regionale e in materia di gestione dei rifiuti la palla è passata agli Ato (Ambiti territoriali ottimali), salvo un ulteriore provvedimento di proroga della gestione regionale nei giorni a seguire.
Conferimento degli scarti a costi esorbitanti
In quest’ottica rientra pienamente la crisi che travolge la Calabria e la Sibaritide in particolare, ancora sprovvista di una soluzione autonoma. La società che gestisce l’impianto pubblico di Corigliano-Rossano (Bucita), nel caso non trovi strutture disponibili in Calabria e in provincia, ha la facoltà di stipulare contratti con aziende extraregionali per il conferimento degli scarti. E spesso ciò avviene a costi esorbitanti: dai 250euro ai 290euro a tonnellata, comprensivi delle attività di lavorazione. Un business di non poco conto. Spese enormi che gravano, ovviamente, sulle tasche dei contribuenti.
Il silenzio sulle soluzioni alternative
Sulla politica dei costi è in atto un dibattito a riflettori spenti, in pochi vogliono affrontare la problematica poiché è materia che scotta e si temono ripercussioni. Secondo quanto emerge, infatti, vi sarebbero soluzioni alternative che potrebbero abbattere del 50% i costi di trasferimento e smaltimento, ma soprattutto utili a uscire dall’attuale stato di crisi. In altre realtà della Calabria (nel Reggino) è stata indetta una gara al fine di trovare una soluzione al conferimento degli scarti, senza attendere l’evoluzione delle relazioni tra Regione ed Ato, questo perché con l’emergenza “rifiuti” occorre tutelarsi e trovare la più giusta ed efficace soluzione in caso di allarme igienico-sanitario.
Nella Sibaritide, la società che gestisce l’impianto di Bucita non accoglie rifiuti se non riesce a conferire gli scarti. Da qui gli attuali lunghi incolonnamenti dei mezzi di trasporto. Al momento si va avanti a spizzichi e bocconi, ma se non si troverà una soluzione strutturale è prossima una nuova emergenza, in particolare per i comuni dell’Aro (Ambito di raccolta ottimale) della Sibaritide.