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Il 18 settembre i carabinieri della compagnia di Taurianova hanno arrestato Fabio Mandica, disoccupato di Molochio (Rc), con precedenti di polizia, poiché ritenuto responsabile dei reati di estorsione, millantato credito e violenza privata. L’arresto è avvenuto in seguito all’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del tribunale di Palmi su richiesta della locale Procura e del Pm Salvatore Rossello.
False promesse e minacce
Il provvedimento cautelare è scaturito da una attività investigativa condotta dalla stazione carabinieri di Molochio, con il supporto della stazione carabinieri di Cinquefrondi, avviata nel marzo 2018 a seguito delle denunce presentate da due donne. L’articolata indagine, svolta attraverso analisi tecniche, verifiche e riscontri investigativi, ha consentito di accertare che Mandica, qualificandosi come appartenente alla polizia di stato di Taurianova e utilizzando un falso profilo del social network Instagram, nel quale utilizzava foto di modelli aitanti per attirare l’attenzione, attraverso un collaudato modus operandi ha intrattenuto conversazioni amichevoli con le vittime per poi indurle a consegnargli del denaro o gioielli dietro false promesse, costringendole attraverso minacce.
Minacce a un'insegnante
In particolare, un’insegnante precaria è stata contattata sul social network e l’uomo, presentandosi come appartenente alle forze dell’ordine per carpirne la fiducia ha millantato conoscenze importanti e influenti nella pubblica amministrazione. Si era offerto di aiutare la vittima per ottenere l’assunzione come insegnante di ruolo in cambio di 600 euro, a suo dire «necessarie per remunerare il pubblico ufficiale che avrebbe facilitato l’assunzione a tempo indeterminato». La donna non ha consegnato il denaro richiesto, nonostante le numerose insistenze e ha deciso di denunciare i fatti ai carabinieri i quali, in seguito ai dovuti accertamenti, sono riusciti ad identificare il responsabile.
La denuncia dell'altra vittima
In un’altra occasione precedente, il reo sempre tramite il finto profilo Instragram, contattò un'altra donna, una bracciante agricola, intrattenendo con lei amichevoli e confidenziali conversazioni durante le quali è riuscì ad appropriarsi di alcune foto intime. L’uomo dopo aver minacciato la vittima di mostrare le immagini al marito, la costrinse a consegnargli, in tre diverse occasioni, gioielli in oro per un valore complessivo di circa 10.000 euro. Mandica si recò personalmente a ritirare gli ori, presentandosi falsamente, come un amico dell’uomo con la quale aveva intrattenuto le conversazioni. L’estorsore fingendosi poliziotto, al fine di intimidire la donna per convincerla a non denunciare i fatti, minacciò anche di intercettarle il telefono per scoprire se avesse parlato della vicenda con qualcuno. La vittima, esasperata, decise di denunciare il tutto ai carabinieri di Molochio che, con mirate e tempestive verifiche, riuscivano sia ad identificare l’estortore, sia a rinvenire e sequestrare, all’interno di alcune gioiellerie e compro oro locali totalmente estranei ai fatti, gran parte degli ori estorti alla donna. I monili, che avevano grande valore affettivo per la donna, le sono stati quindi restituiti.
Le complici del truffatore
Nel contesto dell’attività investigativa, sono state deferite in stato di libertà due donne, S.M. di 33 anni e L.C. di 68, ritenute responsabili del reato di riciclaggio, in quanto consapevoli di aver eseguito alcune operazioni di vendita dei gioielli estorti da Mandica, al fine di ottenere denaro contante e ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa. L’uomo, al termine delle formalità di rito, è stato condotto al carcere di Reggio Calabria e dovrà rispondere dei gravi reati di estorsione, millantato credito e violenza privata.