«Dopo due anni e mezzo di mandato amministrativo, nei quali mi sono adoperato affinché anche la nostra Città potesse uscire dal blocco amministrativo causato dal dissesto finanziario e potesse avere quei servizi minimi essenziali ed indispensabili, dopo aver tentato di ottenere che Amantea avesse una sua immagine positiva riacquistando la sua specificità e centralità di attrattore economico e sociale per un vasto comprensorio, vi comunico la mia decisione di rinunciare all’incarico a suo tempo ricevuto dal popolo sovrano amanteano in data 12 giugno 2017».

 

Comincia così, con queste parole, l'annuncio delle dimissioni del sindaco di Amantea Mario Pizzino. La decisione arrivata in tarda serata, era nell'aria da tempo, a causa degli equilibri precari all'interno della maggioranza, definitivamente andati in frantumi in mattinata, quando Rocco Giusta, all'indomani della cocente sconfitta elettorale, se n'è andato via dalla maggioranza rimettendo le deleghe assessorili al bilancio e ha posto fine alla sua esperienza da amministratore comunale, almeno per il momento. 

I motivi delle dimissioni 

Nella sua lunga missiva, Pizzino scrive che la sua decisione dipende da «varie ragioni politico - amministrative, non c'è una convergenza di veduta ed una sicurezza e tranquillità nella squadra di governo, oltre che le condizioni oggettive, per proseguire con quel progetto ambizioso di svolta, contenuto nelle linee programmatiche di inizio mandato, capace di incidere nello sviluppo economico e sociale del contesto territoriale di Amantea».

 

Non lo dice esplicitamente, ma è chiaro che gli esiti della tornata elettorale che si è appena conclusa hanno generato uno strappo insanabile con Rocco Giusta. L'ormai ex assessore al bilancio era candidato alla elezioni regionali nella lista "Casa delle Libertà" a sostegno di Jole Santelli, e non deve aver digerito il "tradimento" del gruppo politico di Pizzino, che, a quanto pare, avrebbe sponsorizzato altri candidati. E così, a urne chiuse, il risultato è stato deludente. Appena 837 preferenze. La sua città, che vanta più di 10mila elettori, gliene ha assicurati meno della metà. Un vero e proprio affronto. 

Crisi politica da tempo

Ad ogni modo, la crisi dell'esecutivo Pizzino durava da giorni. I primi di gennaio Enzo Giacco, esponente cittadino del Pd e presidente del consiglio comunale amanteano, aveva rimesso le deleghe assegnate dal sindaco. Anche qui sarebbe stata la divergenza politica a innescare la scintilla.

 

Sarebbe stata, infatti, proprio la candidatura di Giusta nel centrodestra a suscitare le ire di Giacco e degli attivisti locali del Partito Democratico, costretti a prendere le distanze da una compagine che originariamente si era professata civica. Così si era presentata agli elettori la lista di Mario Pizzino. Ora il primo cittadino avrà 20 giorni per ripensarci oppure Amantea dovrà tornare alle urne, forse già a primavera.