Capitolo decisivo per la clinica privata che da oltre una settimana è chiusa per mancanza di personale. Anche lo storico avvocato ha rimesso i mandati e avviato le azioni di recupero dei crediti
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Sarà la Camera di Commercio a stabilire la legittimità delle modifiche apportate allo statuto del Sant’Anna Hospital nell’assemblea dei soci dello scorso giugno, operazione che ha poi aperto la strada al trasferimento della maggioranza delle azioni ad una società fiduciaria, Fidimed, con sede a Milano.
L'impugnazione
Il verbale di quell’assemblea è stato infatti impugnato da uno dei cinque soci e adesso la Camera di Commercio dovrà nominare un arbitro per dirimere il contenzioso che verte attorno alla modifica dell’articolo 7 dello statuto del Sant’Anna Hospital. All’ordine del giorno di quell’assemblea era stata posta la modifica della disciplina del diritto di prelazione e della clausola di gradimento da non applicare nell’ipotesi di cessione delle quote in favore di una società fiduciaria.
Tutto resta in mano ai soci
Il ritocco allo statuto era stato motivato in quella sede dal presidente del Consiglio di Amministrazione, Franco Mariani, con la circostanza che «l’interposizione fiduciaria sostanzialmente non realizza una vera e propria cessione atteso che permane pur sempre l’obbligo di ritrasferire le azioni in favore del socio fiduciante e quindi sembra ingiusto che la prelazione o il mancato gradimento possano pregiudicare un’operazione che pur sempre mantiene, anche se in via indiretta, la titolarità delle azioni in testa al socio originario».
Gestione unitaria
Il vantaggio dell’operazione risiede, sempre secondo quanto motivato in assemblea, «nella circostanza che la società avrebbe una maggioranza consolidata che potrebbe assicurare una gestione unitaria alla società». Ed è nei fatti quel che è poi avvenuto, dopo la modifica dello statuto si è infatti proceduto al trasferimento della maggioranza delle azioni in una società fiduciaria: Fidimed è divenuta destinataria di ben 386.666 azioni di proprietà del Sant’Anna Hospital per un valore nominale di tre milioni 866mila e 666 euro su un totale di 500mila azioni per un valore nominale di 5 milioni di euro; 10 euro ad azione.
L'arbitrato
A rimanere escluso dall’operazione un solo socio, titolare di 113.333 azioni, che già in sede assembleare aveva annunciato l’impugnazione della delibera. Nel caso in cui, infatti, l’arbitrato aperto dinnanzi alla Camera di Commercio dovesse dar ragione a quest’ultimo l’intera operazione di cessione sarebbe inficiata. La maggioranza delle azioni del Sant’Anna Hospital, dopo esser state trasferite nella società fiduciaria Fidimed, sono infatti poi finite in dote ad una seconda società, Sanità Futura, amministrata da Mario Sabatini, con sede a Roma.
Acque agitate
Nel frattempo, la clinica - agitata all’interno da dissidi familiari - è chiusa da oltre una settimana. La sospensione delle attività chirurgiche si è resa necessaria a causa della nuova ondata di defezioni registrata tra medici e infermieri che hanno di fatto impedito alla clinica di poter continuare ad operare in sicurezza per i pazienti. E nella lunga lista compaiono anche nomi di peso, lo storico avvocato Alfredo Gualtieri, rivelatosi decisivo nella vittoria di numerosi contenziosi in favore del Sant’Anna, ha rimesso tutti i mandati e avviato le azioni di recupero per somme del valore di svariate centinaia di migliaia di euro.
Creditori
E ancora molti altri creditori potrebbero presto accodarsi, ex dipendenti ed ex amministratori che vantano somme dovute e mai liquidate. Si apre così la partita più difficile per il Sant’Anna, dietro l’angolo lo spettro della citazione in giudizio per il danno erariale di oltre 17 milioni e mezzo contestato dalla Procura della Corte dei Conti.