VIDEO | Il primo cittadino racconta la notte di fuoco nel cortile della sua abitazione e assicura: «Se volevano intimidirci, hanno ottenuto l’effetto contrario». Ondata di solidarietà e vicinanza nei suoi confronti
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L’odore acre del fumo pervade l’aria. La carcassa dell’auto ridotta ad un cumulo di lamiere è ancora lì, davanti all’abitazione del sindaco di Serra San Bruno Alfredo Barillari, vittima di un attentato intimidatorio. Ignoti nella notte hanno dato alle fiamme la sua auto, una Audi Q2, parcheggiata nel cortile della sua abitazione, in pieno centro cittadino.
È ancora scosso il primo cittadino, rimasto trincerato nella sua abitazione fino alle 13, quando, probabilmente spinto dall'ondata di affetto e vicinanza giunta da più parti, ha deciso di recarsi al Comune: «Per dare un segnale di ripartenza. Non possiamo fermarci, dobbiamo proseguire la nostra attività amministrativa».
Il giovane amministratore parla di «vile gesto che ha turbato me e tutta la cittadinanza, perché Serra San Bruno non è abituata a questi episodi». Poi ripercorre quanto accaduto poche ore prima: «Stavo dormendo quando l’odore del fumo mi ha svegliato. Mi sono affacciato alla finestra e ho visto l’auto in fiamme». Poi ringrazia le forze dell’ordine e i vigili del fuoco tempestivamente giunti sul posto. E ringrazia la sua comunità «per l’affetto e la solidarietà ricevuti».
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