Sono tre gli uomini accusati di essere ideatori ed esecutori materiali del rapimento della donna, deceduta durante la detenzione
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Ha preso il via questo pomeriggio davanti alla Corte d'Assise di Como il processo di primo grado a carico dei presunti mandanti ed esecutori materiali del rapimento di Cristina Mazzotti, sequestrata sotto casa ad Eupilio (Como) il primo luglio 1975, morta durante la detenzione 25 giorni più tardi e il cui corpo fu abbandonato in una discarica di Galliate (Novara), dove fu trovato il primo settembre di quell'anno.
In aula si sono affrontate le questioni preliminari ed è iniziato il dibattimento, alla presenza di due dei quattro imputati: Giuseppe Calabrò, 74 anni, ritenuto uno degli ideatori del rapimento, e Antonio Talia, 73 anni, accusato di essere tra gli esecutori materiali del sequestro. Gli altri due imputati sono Giuseppe Morabito, 80 anni, boss della 'ndrangheta residente nel Varesotto, e Demetrio Latella, 70 anni, reo confesso del sequestro.
Nel processo si è costituito parte civile Vittorio Mazzotti, fratello di Cristina. Le prossime udienze si terrà il 16 ed il 23 ottobre. Nella prima giornata di dibattimento i giudici, esaurite le questioni preliminari, hanno acquisito agli atti i verbali di tre testimonianze e hanno disposto il rinvio dell'udienza.