VIDEO | L'iniziativa promossa dall'associazione antimafia in Aspromonte. La figlia Debora: «Continuare a tenere viva la memoria»
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Una marcia fino a Pietra Cappa, nel cuore dell'Aspromonte, per ricordare Lollò Cartisano e tutte le vittime innocenti della 'ndrangheta. Dal 2003 il sentiero traccia il percorso di chi non vuole dimenticare, ripercorrendo i passi che un pentito descrisse nei dettagli per permettere alle forze dell'ordine di trovare le spoglie del fotografo di Bovalino, sequestrato il 22 luglio 1993.
«Con l’intercorrere di questa pandemia e le difficoltà di gestione che trascina la convivenza con il virus, abbiamo rischiato di perdere contatto le comunità che compongono e rendono vivo il nostro Coordinamento – spiega la referente di Libera per la Locride Debora Cartisano – bisogna continuare a tenere viva la memoria anche per le nuove generazioni che non hanno conosciuto chi ha detto no alla ‘ndrangheta. Ogni volta noi rinnoviamo questa memoria e questo impegno, affinchè tali crimini non siano ripetuti e i giovani guardino uomini e donne con la schiena dritta come esempi da seguire».
Dopo lo stop dovuto all’impercorribilità del sentiero ed alla pandemia, l’atteso appuntamento promosso dall’associazione antimafia Libera è tornato quest’anno. Un percorso faticoso dal punto di vista fisico ma soprattutto emotivo; allo stesso tempo liberatorio per chi è convinto che la memoria sia la base di partenza per non essere sommersi dall'indifferenza e dall'ignoranza. «La pandemia ha reso le mafie ancora più forti – ha ribadito Cartisano - noi dobbiamo resistere e stare accanto a chi denuncia e chi viene colpito, perché riguarda tutti noi».