"Libro nero", la decisione dei giudici romani che accolgono le tesi difensive. Di recente gli arresti domiciliari erano stati revocati ed era stato disposto il divieto di dimora in Calabria
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Sebi Romeo è un uomo libero. Lo ha deciso la Corte di Cassazione annullando senza rinvio la decisione del Tribunale del Riesame che aveva confermato la misura cautelare degli arresti domiciliari (di recente tramutati in divieto di dimora in Calabria) per una vicenda confluita nell’inchiesta “Libro nero”, che aveva fatto emergere l’infiltrazione della consorteria mafiosa dei Libri all’interno della politica.
Romeo, difeso dagli avvocati Natale Polimeni e Armando Veneto, torna, dunque, ad essere una persona libera e senza obblighi. Per i giudici della Suprema Corte non vi sono esigenze cautelari che giustifichino una misura limitativa della libertà dell’indagato che ha ottenuto, fra l’altro, un importante risultato: lo stralcio della posizione rispetto al procedimento principale. La strada processuale di Romeo, dunque, si divide da quella degli altri imputati. Con il ritorno alla piena libertà, Romeo potrebbe presto tornare anche alla politica attiva.
Le accuse a Romeo
Sebi Romeo, unitamente a un sottufficiale della Gdf, non risponde di reati di mafia ma di un tentativo di corruzione che si sarebbe sostanziato nella promessa di un’assunzione, da parte di Sebi Romeo, di una persona segnalata dal maresciallo in un’azienda di autotrasporti, in cambio di notizie riservate sulle indagini che l’ufficiale di polizia giudiziaria avrebbe potuto fornire sfruttando la propria posizione lavorativa. Questi, infatti, è collocato nella sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica, seppur aggregato alla Procura generale.
Una tesi che gli stessi indagati hanno respinto con forza nel loro interrogatorio di garanzia, tenutosi pochi giorni dopo l’esecuzione della misura cautelare. Romeo “il politico” ha infatti affermato di non ricordare neppure di aver incontrato il maresciallo della Guardia di Finanza. Quest’ultimo, invece, pur ricordando un incontro, ha negato con decisione di aver mai fornito notizie coperte da segreto.