«Sono d'accordo con il presidente Roberto Occhiuto, se l'infermiere ha detto alla bambina di volergli spaccare la faccia e ciò dovesse essere accertato, non rimane che il licenziamento». È quanto afferma il sociologo Antonio Marziale, garante per l'Infanzia e l'Adolescenza della Regione, in relazione alla vicenda che avrebbe visto protagonista una piccolina di 4 anni in attesa di un prelievo di sangue nell'Ospedale Annunziata di Cosenza.

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«Accertate le responsabilità - aggiunge Marziale - siano licenziati i docenti che si servono di punizioni arcaiche per sedare i bambini, e purtroppo a dirmi che esistono sono le tante segnalazioni di cui sono destinatario. Siano licenziati e non trasferiti di sede i docenti e i sacerdoti pedofili. Proprio di recente la cronaca ha portato alla luce a Milano la storia di un docente di religione, già macchiatosi di reato di pedofilia, trasferito ad altra scuola dove ha perpetuato i propri impulsi, anziché essere licenziato. E le casistiche di mancanza di riguardo ed offesa nei confronti dei bambini, purtroppo, sono così tante da non poter illustrare tutto in un comunicato stampa».

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«La sacrosanta risonanza di cui beneficiano - prosegue il Garante regionale dell'Infanzia - le offese di genere sia per intensità almeno uguale per i bambini, soggetti di diritto sempre più spesso maltrattati in mille modi e mai difesi abbastanza, perché si dà per scontato che ai bambini ci si possa rivolgersi come si vuole, ma non è così. La gentilezza nei confronti dei bambini è dovuta perché sono cittadini titolari di diritti che non si misurano per altezza».