Un po' come Salvini, nell'indossare la divisa della Protezione Civile, un po' come Trump, nell'incitare ad andare contro le sentenze della magistratura e «a difendere con tutti i mezzi civili, democratici e legali, la salute dei ragazzi».

Metteteci la faccia

Nino Spirlì mostra, nell'immancabile diretta social quotidiana, il ricorso al Tar appena notificatogli, avverso l'ordinanza di chiusura delle scuole, emanata il 5 gennaio scorso. Lo agita davanti a circa millecinquecento persone collegate in tempo reale sulla sua pagina facebook, esortando i genitori sottoscrittori del ricorso stesso, a non celarsi dietro la privacy, ma a metterci la faccia, a fornire pubblicamente nomi e cognomi, sottovalutando probabilmente, il rischio di gettarli in pasto ad una valanga di insulti.

Sono scandalizzato

«Sono scandalizzato - dice Spirlì - Trovo oltraggioso e vergognoso questo braccio di ferro con il solito gruppo di genitori più o meno nutrito rispetto all'altra volta (novembre 2020 ndr). Mi auguro che i magistrati sappiano leggere le carte e si ricordino della scritta che loro stessi espongono sulla parete delle aule di giustizia: la legge è uguale per tutti».

Indice Rt in rialzo

Il presidente facente funzioni della Regione poi, sottolinea l'ascesa dell'indice Rt «arrivato a quota 1,14. Con il rischio di entrare in zona rossa. Se il Comitato tecnico-scientifico nazionale ha dato un parere al governo dicendo che non si può andare a votare, ditemi com'è possibile che ci possa essere una giustizia che consenta assembramenti nelle classi».

Contagi diffusi

«Qui qualcuno vuole andare in senso contrario alla logica - insiste nel suo dialogo a senso unico - Questo è il mese in cui potrebbero esserci maggiori contagiati. In questa fase i nostri paesini sono saturi, come Rosarno, Piscopio e Fabrizia. E i dati dei contagi sono alti in quasi la totalità dei comuni della Calabria», aggiunge senza però mostrare alcun tipo di statistica. «Il rischio sui mezzi di trasporto? La domanda va posta a quei genitori che non hanno sensibilità. Non chiedetelo a me».

Tutto al telefono

Spirlì è convinto di interpretare il pensiero della stragrande maggioranza dei calabresi: «Migliaia di genitori sono contrari alla riapertura. I ragazzi possono seguire la didattica a distanza senza alcun problema. Sono abituati a fare tutto a distanza con il telefonino, dai loro acquisti alla vita sociale. Non è questo a creargli stress psicologico. Semmai il rischio di portare il coronavirus in casa e di trasmetterlo ai nonni».

Battaglia legale

Si preannuncia una nuova aspra battaglia legale. Domani il primo round con la decisione dei giudici sulla richiesta di sospendere l'effetto dell'ordinanza. Se accolta lunedì si tornerà in classe.