L'ex parlamentare lametino del Partito Democratico afferma: «La soluzione non può essere un triste balletto di estemporanei decreti ad hoc o di sentenze del Tar»
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«Coloro che gravitano intorno al campionato di calcio sono sottoposti settimanalmente al tampone. In attesa della vaccinazione, facciamo lo stesso per le scuole: un tampone settimanale per insegnanti, personale amministrativo, personale Ata e per i nostri figli. Andiamo a scuola in sicurezza». Questa la proposta di Sebastiano Barbanti (Italia Viva) sul tanto discusso ritorno a scuola.
«La crisi pandemica – afferma l’onorevole lametino - ci ha tolto tanto, molto: l’affetto dei nostri cari, la socialità, la sicurezza. Ci sta ora togliendo forse la cosa più cara ed importante: il futuro dei nostri figli. Futuro che è indissolubilmente legato a quello della scuola perché tra qualche anno rischieremo di rimpiangere il vuoto culturale che si è creato anche rispetto al resto d’Europa, territorio nel quale i nostri figli si troveranno a vivere ed a competere».
«È chiaro però che bisogna contemperare le giuste esigenze di istruzione con quelle della sicurezza – prosegue Barbanti -. Nessuno immagina di voler mandare i propri figli in luoghi ritenuti non sicuri e, davanti ad un’emozione di “pancia”, a poco servono i freddi numeri che pur ci dicono che le scuole non sono fonti e veicolo di contagio né focolai. La soluzione non può essere un triste balletto di estemporanei decreti ad hoc o di sentenze del Tar in merito alle aperture o meno delle scuole poiché non fanno altro che aumentare il clima di incertezza e preoccupazione».
«Trovo però assurdo che in uno Stato civile, nel 2021, dopo un anno ormai dall’inizio della pandemia, con le prime vaccinazioni in atto, la Serie A di calcio giochi e le scuole debbano restare chiuse. Rischia di passare come un messaggio pessimo».