«Siamo in contatto con il dirigente (Francesco Fiumara ndr): il tempo necessario a far ripartire la macchina e giovedì riapriremo le scuole». Non perde tempo il sindaco di Tropea, Giovanni Macrì, dopo il chiarimento fornito dai giudici amministrativi circa la sentenza che ha annullato l’ordinanza del presidente facente funzioni della giunta regionale, Nino Spirlì, con cui si disponeva la chiusura di tutti gli istituti di ogni ordine e grado del territorio dal 14 novembre scorso.

 

Già nelle ore precedenti, il primo cittadino e il delegato all’Istruzione, Massimo Pietropaolo, avevano scritto al presidente Spirlì per «valutare l'opportunità di annullare» l’ordinanza «consentendo a tutti gli studenti calabresi e non solamente ai ricorrenti di ritornare tra i banchi scolastici».

 

Macrì era stato critico nei confronti dell’ordinanza sin dall’emanazione, chiedendo, insieme con altri sei sindaci del Vibonese (Vincenzo Bartone di Soriano Calabro, Cosmo Tassone di Brognaturo, Alessandro Porcelli di Drapia, Corrado L’Andolina di Zambrone, Giuseppe Marasco di Nicotera, Antonio Landro di Parghelia) la revoca del documento.

 

Questa mattina, però, il chiarimento dei giudici amministrativi ha dissipato ogni dubbio, permettendo così ai Comuni che non avevano disposto la chiusura degli istituti, di riaprire i cancelli bloccati dal provvedimento di Spirlì.

«Stiamo lavorando per far ripartire il servizio mensa e il trasporto – ha chiarito Macrì -, quindi domani non riusciremo a riaprire, ma sicuramente lo faremo giovedì». Salvo ulteriori colpi di scena.