Sono iniziati ufficialmente oggi i lavori di bonifica della strada di accesso al campo rom di Scordovillo a Lamezia Terme, ricoperta da tonnellate di rifiuti di ogni genere tra cui amianto. Ecco perché l’operazione si prospetta difficile e lunga. Saranno necessarie più gare d’appalto. Il pericolo è che nelle more la strada diventi di nuovo una discarica.

La ditta vibonese Euro Edil Impianti di San Gregorio d‘Ippona ha iniziato questa mattina la raccolta dei materiali ingombranti, trasferiti nei cassoni messi a disposizione dalla Lamezia Multiservizi. Indossando tute di protezione gli operai anche dato una prima pulizia alla strada per renderla maggiormente percorribile. A visionare i lavori gli uomini della locale Polizia Municipale e quelli dei Carabinieri intenti anche a non fare avvicinare nessuno a causa delle polveri sprigionate durante le operazioni di rimozione e trasferimento.


Ma questa è solo la prima fase di un lavoro che si prospetta essere molto lungo. Per lo smaltimento di tutti i rifiuti e la bonifica dell’intera area bisognerà attendere che vengano espletate altre gare d’appalto sulla base dei codici cer assegnati. Il Comune si augura che tutte le fasi possano essere completate entro 45 giorni, il rischio è che i rifiuti si riaccumulino e ricomincino i roghi tossici. Bastano pochi giorni per modificare l’assetto dell’arteria. Di notte, complice il buio più totale per la mancanza di illuminazione, la strada cambia aspetto. Alcuni rifiuti spariscono, altri vengono invece portati.

Il tutto in un reciproco scambio d’accuse tra i cittadini di origine rom e gli italiani. A farne le spese è la salute sia di chi vive nel campo, il più grande del Sud Italia e in condizioni da terzo mondo, sia dei lametini a cui le polveri dei roghi, complice il vento, arrivano fino a diversi chilometri di distanza.

Tiziana Bagnato