A liquidare le somme è stata la Oia service ltd già coinvolta nell'indagine della Dda sulla raccolta illecita di scommesse con interessi delle cosche De Stefano, Tegano, Pesce, Bellocco e Piromalli
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C’è un sottile filo rosso che lega le segnalazioni di operazioni sospette effettuate da Bankitalia nei confronti dell’allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri, e l’inchiesta “Galassia”, portata avanti dalla Dda di Reggio Calabria. L’elemento in comune, come messo in evidenza nell’articolo a firma di Giacomo Amadori e pubblicato su “La Verità”, è rappresentato dalla società che ha inviato i soldi ad Allegri, ossia la Oia service limited.
Le operazioni “sospette” segnalate
Sono diverse le “sos” inviate dall’Unità di informazione finanziaria di Bankitalia. Si tratta di alert che mettono in evidenza i soldi provenienti dall’estero e inviati da società collegate al gioco d’azzardo ed alle scommesse. Ora, sulla base del regolamento della Figc, ai tesserati professionisti «è fatto divieto di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso i soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati in ambito della Figc, della Fifa e dell’Uefa». Amadori, però, nel suo articolo fa riferimento più a delle puntate su un tavolo verde, che a scommesse su eventi sportivi.
Risale all’aprile del 2021 la segnalazione dei risk manager della Banca intermobiliare, filiale di Torino, dove Allegri ha aperto un conto nel 2014. In quella nota vi era scritto che l’allenatore della Juventus avrebbe ricevuto, tra l’agosto del 2018 e l’aprile 2021, un accredito di sette bonifici per una cifra totale di 161mila euro complessivi.
La Oia service limited e l’inchiesta Galassia
Ma è la società che ha versato i soldi a rappresentare un link con la Dda di Reggio Calabria, così come rimarcato anche nella Sos. Si tratta, come detto della Oia service limited. Nella Sos si fa presente che la Oia «è stata coinvolge nell’indagine Galassia della Dda di Reggio Calabria, che ha determinato il sequestro dei beni facenti capo all’imprenditore Antonio Ricci per circa 400 milioni di euro» e che «la società in questione risulterebbe far parte del patrimonio sequestrato» e «sarebbe stata individuata come veicolo italiano utilizzato da Ricci per perpetrare le attività illecite contestate». Ricci, nell’inchiesta “Galassia”, deve rispondere di truffa aggravata ai danni dello Stato e reati fiscali per una mancata dichiarazione pari a 440 milioni di euro di redditi provenienti da raccolta illecita di scommesse con omesso pagamento di decine di milioni di imposte. Ricci avrebbe creato una rete di scommesse illegali attraverso siti web nonché 2mila punti commerciali fisici.
Le precisazioni della Oia service
E a pochi giorni dal sequestro operato dalla Guardia di Finanza nel dicembre del 2019, una nota della Oia service ltd, proprietaria dei brand Beatland e Enjoybet, rimarcava come «il procedimento penale c.d. "Galassia", che vede coinvolta la predetta società per questioni prettamente fiscali, e non altro, non le ha impedito di continuare a svolgere regolarmente la propria attività sul territorio italiano; tale prosecuzione è frutto di una stretta e leale collaborazione con i custodi giudiziari e con l'Ufficio della Procura della Repubblica di Reggio Calabria che ha mostrato grande sensibilità e disponibilità per la tutela della regolare prosecuzione dell'attività societaria e di tutti i soggetti lavorativamente coinvolti nella stessa; Oia Services Ltd è presente sul mercato con il vantaggio di poter interfacciarsi continuamente con l'Autorità Giudiziaria per il corretto approccio alle modalità di svolgimento della raccolta di gioco che concretizza una evidente forma di "garanzia operativa"; il provvedimento adottato dal Tribunale delle Misure di Prevenzione di Reggio Calabria, nei confronti di soggetto estraneo all'asset proprietario di OIA, non è in grado di arrecare alcun tipo di pregiudizio e/o ostacolo al proseguimento dell'attività di raccolta che consente di continuare a posizionare OIA Services Ltd tra i concessionari di gioco.
La replica di Allegri
«Mi dichiaro con assoluta fermezza del tutto estraneo a qualsiasi attività illecita o irregolare e, tanto meno, a qualsiasi operazione violativa della normativa sull'antiriciclaggio». Così l’allenatore della Juventus dopo l’articolo pubblicato su “La Verità”, negando, dunque, qualsiasi tipo di coinvolgimento in attività illecite.