Lo sciopero del personale Ryanair sta causando forti disagi anche per chi è diretto in Calabria da altri aeroporti italiani, nonostante inizialmente si pensasse che i voli nazionali non sarebbero stati interessati dallo stato di agitazione, proclamato prima dal personale di cabina di Spagna, Belgio e Portogallo, poi condiviso anche nel nostro Paese da Filt-Cgil e Uiltrasporti.

 

Da qui i disagi, che hanno determinato la cancellazione in Italia di 132 voli. Come avvenuto all'aeroporto Marconi di Bologna, dove sin dal mattino si sono formate lunghe file con la di 18 voli, 9 in arrivo e 9 in partenza. Tra i passeggeri rimasti a terra anche una famiglia di Rimini diretta a Lamezia.

 

«Si sapeva dello sciopero - racconta Francesco Barone all’Ansa - e così, nei giorni scorsi, ho chiamato per avere informazioni: mi è stato detto che se non avessi ricevuto un sms o una e-mail entro il 18 luglio, il volo sarebbe stato confermato. Non ho ricevuto nulla. Per maggiore sicurezza - aggiunge - ho chiamato anche ieri sia Ryanair che l'Aeroporto e mi è stato detto che tutto era confermato». Invece, una volta giunti in aeroporto, sono cominciati i problemi.

 

«Abbiamo fatto il check-in e ci hanno fatto accedere al tunnel che collega lo scalo all'aereo per l'imbarco - continua l’uomo -. Siamo rimasti lì tre quarti d'ora: c'era molto caldo, c'erano mamme con bambini piccoli che piangevano, due signore anziane si sono sedute a terra. Poi quando ci è stato detto che il volo era stato cancellato c'è stata una sollevazione popolare. Una persona che doveva andare a un matrimonio ha dovuto comprare un biglietto con un'altra compagnia, dei ragazzi diretti a Malta erano disperati perché avevano già pagato la macchina noleggio e la casa».

 

Alla fine, per raggiungere la Calabria e trascorrere finalmente le agognate vacanze, la famiglia riminese ha deciso di usare l’auto.