Il Tar del Lazio ha ordinato nuovamente al Ministero dell'Interno - entro un mese - di consegnare tutti gli atti, la valutazione dei quali ha portato nel marzo dello scorso anno allo scioglimento del Comune di Scilla per presunte infiltrazioni della criminalità organizzata. La decisione è contenuta in un decreto monocratico a firma del giudice delegato della prima sezione del Tar, Roberta Cicchese.


Già a fine luglio, il Tribunale amministrativo aveva concesso tre mesi di tempo per ottemperare alle richieste di consegna degli atti istruttori sulla base dei quali è stato emanato il provvedimento di scioglimento dell'amministrazione pubblica. Il tutto nell'ambito della discussione di un ricorso proposto dall'ex sindaco Pasqualino Ciccone, dagli ex componenti della sua giunta Girolamo Paladino, Maria Salvaguardia, Domenico Scarano e Maria Gattuso, nonché dagli ex consiglieri Filippo Cotroneo e Giuseppe Federico.


Adesso, rilevato che i ricorrenti «hanno rappresentato il mancato adempimento dell'ordinanza collegiale - si legge nel decreto monocratico - chiedendo di ordinare all'amministrazione resistente il rispetto dell'adempimento istruttorio già disposto con l'ordinanza collegiale», il Tar ha ritenuto di «ordinare nuovamente il deposito degli atti istruttori, sulla base dei quali è stato emanato il provvedimento di scioglimento impugnato, in versione integrale, anche cartacea, e senza 'omissis', fermo il rispetto delle cautele imposte dalla natura classificata del testo», stabilendo che per l'adempimento istruttorio «dovrà provvedersi entro il termine di trenta giorni dalla comunicazione del presente decreto, o dalla notifica a cura di parte se anteriore». Resta confermata quindi l'8 maggio prossimo l'udienza per la discussione del merito della controversia.