Disservizi, impianti che vanno a singhiozzo e si fermano se c’è vento, innevamento artificiale inesistente. Sciare in Sila è un’impresa per sportivi molto pazienti. È quanto denuncia il consigliere regionale Gianluca Gallo, che già nei mesi passati era più volte intervenuto sull’argomento e ora riaccende i riflettori sulla situazione degli impianti di Lorica e Camigliatello.
«Meno di un anno fa, a marzo del 2018 – ricorda -, l’inaugurazione solenne, a spese della Regione, con tanto di campioni olimpionici chiamati a tagliare il nastro di opere che, si disse, avrebbero rilanciato la Sila sul palcoscenico del turismo invernale. Adesso, però, arrivati l’inverno e la neve, si scopre che era tutto o quasi solo un bluff».

 

Le sue critiche e domande le mette nero su bianco in un’interpellanza al governo regionale, affinché dia conto delle anomalie e dei molteplici disservizi registratisi in Sila nelle ultime settimane.
«Quando agli inizi del 2018 espressi a più riprese perplessità e critiche per il modus operandi della giunta regionale in ordine agli impianti sciistici delle due località silane – ricorda il capogruppo della Cdl – fui bersagliato dai fedelissimi del governatore, che millantavano delle magnifiche e progressive sorti che i lavori in corso avrebbero regalato al comprensorio. Adesso, però, come denunciato qualche giorno fa proprio dagli imprenditori lorichesi, viene a galla la verità».

 

Sottolinea ancora Gallo: «Nel corso della manifestazione inaugurale, l’11 marzo 2018, il presidente della giunta regionale, dichiarava d’essersi speso senza riserve per evitare che gli impianti di Lorica diventassero una cattedrale nel deserto e che presto avrebbe definito una strategia per valorizzare luoghi che tutto il mondo ci invidia. Eppure, nonostante il centrosinistra abbia ereditato finanziamenti milionari per l’adeguamento e la modernizzazione degli impianti di risalita ed altre opere, il fallimento è evidente».

 

Gallo denuncia le lamentele degli operatori del settore e degli appassionati di sci «che stigmatizzano la situazione che si offre ai loro occhi». «Non solo i consueti ritardi nell’attivazione degli impianti, ma anche altro, di molto più grave - spiega il consigliere regionale -. Da più parti giungono lagnanze in ordine alle condizioni della seggiovia, attiva solo in parte, mentre il funzionamento della cabinovia sarebbe limitato da una prescrizione tecnica che ne imporrebbe lo stop in caso di venti di velocità superiore ai 40 km/h. Criticità si registrerebbero anche in riferimento al sistema di innevamento artificiale, i cui lavori di completamento dovrebbero essere ultimati entro il prossimo marzo, mentre inattivi sarebbero due dei tre gatti delle nevi disponibili». E ancora: «La carenza di personale condizionerebbe in negativo il disbrigo delle attività della Ski Area e preoccupazione desta l’imminente scadenza del contratto di gestione, fissato al 31 marzo 2019. Infine, pure nella vicina Camigliatello si registrerebbero problemi analoghi in relazione agli impianti di innevamento artificiale».


Da qui la richiesta ufficiale alla giunta regionale e al presidente Oliverio affinché spieghino «quali siano le reali condizioni strutturali e di utilizzo degli impianti di risalita Lorica e degli impianti di innevamento artificiale di Camigliatello, a quale punto siano giunti i lavori di completamento degli impianti di innevamento artificiale di Lorica e se gli stessi saranno effettivamente ultimati nei tempi di cui al crono programma e, in ultimo, quali indirizzi la giunta regionale abbia espresso o intenda esprimere in ordine alla gestione della Ski Area di Lorica, in virtù dell’ormai imminente scadenza del contratto di affidamento attualmente in essere».