Quattro galline nere sgozzate. E' il ritrovamento fatto questa mattina a Scalea sul terreno di via De Curtis affidato in comodato d'uso alla cooperativa Germano, presieduta da Fabio Cifuni. L'uomo di origini campane, ma da anni residente nella cittadina di Torre Talao, prova a contrastare la criminalità impiegando i ragazzi con disagi nella coltivazione dell'orto sociale di sua creazione. In realtà, già ieri l'attivista aveva notato che due dei volatili erano stati decapitati e abbandonati nella terra tra le colture, ma in un primo momento si era pensato «ad un cane che magari per fare un pasto tranquillo si era servito del nostro spazio quasi pulito». Ma al risveglio di oggi le galline senza testa erano diventate il doppio e tutte di colore nero. Un particolare non trascurabile che fa propendere all'ipotesi dell'intimidazione, a cui i ragazzi del progetto Germano hanno ormai fatto abitudine. Nel corso degli anni gli episodi di chiara matrice intimidatoria sono stati infatti molteplici.

Attualmente l'orto sociale dà lavoro a diverse persone del posto, tra cui un giovane agli arresti domiciliari, con un permesso speciale di lavorare dalle 8 alle 14. In passato hanno lavorato nell'orto anche persone che stavano scontando pene minori.

La rabbia di Cifuni

«Mentre in giro per l'Italia riceviamo riconoscimenti e attestati per il lavoro che proviamo a fare sui territori, nella nostra cittadina non solo restiamo ai margini, ma addirittura riceviamo "segnali" che potenzialmente potrebbero significare altro», ha scritto il presidente sulle pagine social. Poi ha aggiunto: «Tremo mentre scrivo, non dalla paura, ma dalla rabbia per il solo fatto che ancora gentaglia del genere sia in libertà! E chiedo ai soliti ben informati di non andare in giro a "testimoniare" che ci inventiamo tutto, che il malaffare qui non esiste. Se avete dubbi di venire a rendervi conto di ciò che proviamo a fare, nonostante il passato, nonostante tutto, malgrado voi». Poi conclude: «E' solo uno sfogo, tra qualche ora o domani mattina al massimo saremo di nuovo nell'orto a dimostrazione che non vi temiamo».

Intorno alle 11:50 di oggi, Cifuni si è poi recato nella locale caserma dei carabinieri per sporgere denuncia e chiedere alle autorità che venga fatta luce sulla vicenda.