Due fermi per lo sbarco avvenuto a Cariati nelle scorse ore. Si tratta di due persone di nazionalità russa: D.A., 36 anni, e V.V., 45 anni, trasferite al carcere di Castrovillari. Dovranno rispondere di favoreggiamento all’immigrazione clandestina.

Lo sbarco a Cariati

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i due sarebbero stati gli skipper della barca a vela di circa quindici metri che nella mattinata di ieri è spiaggiata sulle coste cariatesi e dalla quale sono sbarcati 56 cittadini iracheni ed iraniani, verosimilmente di etnia curda, tra cui anche una donna con il proprio figlio di appena cinque anni.  

Lo sbarco avvenuto intorno alle ore 8 era stato notato da alcuni cittadini che in quel momento si trovavano vicino all’area portuale e che immediatamente hanno dato l’allarme al numero di emergenza 112. Da subito le forze dell’ordine si sono prodigate al fine di evitare che i migranti si disperdessero tra le vie del paese e, grazie all’immediato supporto di altro personale dell’Arma dei Carabinieri nonché del Commissariato di P.S. di Corigliano Rossano unitamente ai soccorritori del 118 e personale del Comune di Cariati, sono state prestate le prime necessarie cure del caso.  

La tentata fuga

Si sono rivelate utili le testimonianze di chi ha assistito all’arrivo dei migranti. Da qui l’attenzione rivolta ai due presunti scafisti. Dalle indagini sono emerse importanti e fondamentali elementi inerenti non solo alle modalità della traversata ma anche in relazione alla descrizione puntuale di coloro che avevano provveduto ad accompagnarli nella difficile navigazione. Nel frattempo, i due avevano tentato di darsi alla fuga mettendosi in contatto con un servizio taxi al fine di allontanarsi dalla Calabria ma sono stati bloccati dai militari. Tutta l’attività è stata svolta congiuntamente dagli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Cosenza, da Militari della Stazione Carabinieri di Cariati e dai colleghi del Commissariato di P.S. di Corigliano Rossano.