A Bianco, i Carabinieri hanno sottoposto a fermo tre uomini rispettivamente di nazionalità Russa, Ucraina e Turca, ritenuti responsabili di essere gli scafisti dello sbarco di migranti avvenuto la sera del 3 luglio di fronte alla costa di Brancaleone.

In particolare, nella tarda serata del 3 luglio scorso, a Brancaleone, nello specchio d’acqua prospicente lo stabilimento balneare Altalia, un’imbarcazione a vela con a bordo numerosi migranti di etnia curda intenti a raggiungere la spiaggia, è rimasta incaglia tra vari frangiflutti. Ad accorgersi dello sbarco oltre a numerosi cittadini anche i Carabinieri della Compagnia di Bianco che erano impegnati in un servizio di controllo del territorio in prossimità delle varie località balneari, finalizzato sia al controllo della movida che alla prevenzione degli sbarchi, fenomeno che negli ultimi due anni si è intensificato notevolmente. I Carabinieri infatti hanno raggiunto immediatamente il luogo dello sbarco e condotto una accurata attività d’indagine che ha permesso di identificare e garantire alla giustizia i tre scafisti. Ad attirare l’attenzione dei militari, ormai avvezzi a questo fenomeno, è stato, in particolare, il comportamento sospetto dei tre uomini che, compreso di essere bloccati a bordo, hanno raggiunto la riva a nuoto e cercato immediatamente di darsi alla fuga in direzioni opposte

La successiva indagine ha permesso di ricostruire l’evento e acquisire elementi incontrovertibili sull’identificazione degli scafisti, i quali oltre a trasportare i migrati dalle coste Turche a quelle Italiane, li hanno per tutta la navigazione trattenuti sottocoperta permettendo loro solo brevissime pause all’aria aperta.

Gli scafisti sono quindi stati portati in caserma ed al termine delle operazioni di rito, sono stati dichiarati in stato di fermo di indiziato di delitto, e su disposizione del pm di turno presso la Procura di Locri, trasportati in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, alla quale dovranno rispondere del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di sequestro di persona. Uno dei tre è stato anche segnalato all’Autorità Giudiziaria anche per il reato di porto di armi od oggetti atti ad offendere, in quanto trovato in possesso di un coltello pieghevole a forma di carta di credito nascosto tra le tessere personali.