Parere positivo ma con prescrizione. Dopo l’organo tecnicamente accreditante, arriva anche il “giudizio” dell’azienda sanitaria provinciale di Catanzaro che questo pomeriggio si è espressa sul mantenimento dei requisiti ai fini dell’accreditamento del Sant’Anna Hospital. L’azienda sciolta per infiltrazioni mafiose e attualmente retta da una terna prefettizia ha confermato in linea di massima il parere già reso qualche giorno fa dall’organismo tecnicamente accreditante, favorevole ma subordinato però alla riattivazione dell’Utic. Si tratta del reparto finito al centro dell’inchiesta della Procura di Catanzaro “Cuore matto” che ha portato ad un’accusa nei confronti dei vertici della clinica privata di truffa per aver percepito i rimborsi dalla Regione per gli interventi compiuti nel reparto, nei fatti, inesistente.

Il botta e risposta Asp-Regione

Le attività, infatti, nell’unità di terapia intensiva coronarica sono sospese dall’1 ottobre del 2019 e la circostanza è finita più volte anche al centro dell’attenzione del comitato d’audit regionale. In particolare, nella relazione dello scorso febbraio, il dipartimento Tutela della Salute confermava il mantenimento dei requisiti di accreditamento, salvo sottolineare la mancata riattivazione del reparto di Utic. Nella delibera vergata questo pomeriggio dalla triade commissariale, si evidenzia infatti come già all’epoca l’azienda sanitaria provinciale, in aprile, avesse chiesto chiarimenti al dipartimento. In particolare, se il parere fosse «da intendersi quale atto idoneo a procedere alla contrattualizzazione». Il silenzio della Regione ha poi comportato la mancata sottoscrizione del contratto con il Sant’Anna Hospital per l’annualità 2020, che oggi ne sta determinando la chiusura a causa della crisi finanziaria.

La prescrizione

Una richiesta, secondo la ricostruzione offerta in delibera, reiterata più volte alla Regione, soprattutto, in ordine all’assenza dell’accreditamento che risulta scaduto dal 2017 e che abilita, nei fatti, la clinica privata ad erogare prestazioni assistenziali a carico del servizio sanitario regionale. Circostanza che aveva indotto proprio l’Asp di Catanzaro alla vigilia di Natale a sospendere le attività assistenziali al Sant’Anna Hospital in regime di accreditamento con la sanità pubblica.

Lo spiraglio

Questo pomeriggio, dunque, lo spiraglio per il Sant’Anna Hospital aperto dall’azienda sanitaria provinciale. Ma con la richiesta immediata di riattivare l’Utic che «rappresenta parte integrante delle attività correlate alla complessiva stratificazione organizzativa della struttura ed alle specifiche attribuzioni e vocazioni assistenziali (Cardiologia – Cardiologia con Emodinamica – Cardiochirurgia), finalizzate ad assicurare, nella sottesa continuità di cura, la più ampia e dovuta garanzia e tutela dei pazienti, in una precisa logica processuale».