Il commissario designato sottolinea: «Non mi è stato ancora notificato il decreto di nomina». E a proposito di mascherine: «Ho detto una fesseria ma non ci sto ad essere martirizzato per un video di venti secondi»
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«Io non mi dimetto spontaneamente dall'incarico per il quale sono stato designato, ma se mi sarà chiesto dal ministro (il titolare della Salute Roberto Speranza, ndr)io sono disposto a farlo». Lo ha detto il commissario designato per la sanità della Calabria, Giuseppe Zuccatelli, intervistato a Buongiorno Regione su Rai 3.
Non c'è ancora il decreto di nomina
«Sono stato nominato commissario per la sanità della Calabria, ma senza decreto di nomina, che non mi è stato ancora notificato quindi non posso svolgere le mie funzioni», ha detto ancora. «Stamattina, anche se la mia nomina non è ancora operativa - ha aggiunto - ho voluto parlare pubblicamente per i calabresi e per quello che stanno subendo».
«Sulle mascherine ho detto fessarie»
«Sull'utilità delle mascherine, nel video che è stato diffuso, ho detto sicuramente una fesseria, ma in quel periodo eravamo nella prima fase della pandemia», ha spiegato il manager romagnolo a proposito della clip che gli è costata tante polemiche. «Non sono negazionista - ha aggiunto - e non c'è alcun dubbio che le mascherine sono indispensabili, così come lo sono il mantenimento della distanza ed il lavaggio frequente delle mani. Quella sui baci era solo un’iperbole per dire che i contagi avvengono in famiglia dove c’è stretta convivenza, contatto continuato».
«Quello che mi chiedo, comunque, è come mai quel video sia stato fatto uscire subito dopo la mia designazione. Non ci sto - ha sottolineato Zuccatelli - ad essere martirizzato per un video di 20 secondi. Così come non ci sto ad essere descritto in chiave macchiettistica».
A Catanzaro raddoppiati i posti letto
Zuccatelli è poi passato ad evidenziare il lavoro portato avanti nella qualità di commissario dell'azienda ospedaliera di Catanzaro e dell'azienda "Mater Domini": «In questi mesi - ha detto - abbiamo raddoppiato i posti letto. Siamo passati da 15 posti di terapia intensiva aggiuntivi, potenziato terapia intensiva anche al Mater Domini, siamo passati da 2 posti letto a 20 di malattie infettive al policlinico, trasformato parte delle strutture di Mater Domini e Ciaccio (da 20 a 40) ad orientamento Covid. Inoltre - ha aggiunto Zuccatelli - con la disponibilità del rettore De Sarro avremo di trasferire nel blocco C (75 posti letto) alcune funzioni no Covid. Siamo passati da 30 tamponi a 400 tamponi al Policlinico, da 50 a 1500 tamponi al Pugliese. Stiamo creando una rete di professionisti all’Asp per il percorso della Usca, e possiamo con la Telemedicina monitorare h24 i pazienti fragili della regione per evitare che vadano nei pronto soccorsi».
Il buco da 100 milioni
Quindi una parentesi sul "buco" di 100 milioni collegato all'azienda Mater Domini e al fallimento della Fondazione Campanella. «Io responsabile del buco da 100 milioni al Mater Domini? Ma stiamo scherzando! Io arrivo al Policlinico il 13 gennaio 2020 e la Corte di Cassazione aveva già stabilito che la Mater Domini non aveva più possibilità di rivendicare il credito. Tutti lo sanno dal 2014. Facendo il consuntivo 2019 ho riscontrato, con chiarezza ed in modo inoppugnabile, che il buco era stato prodotto e mai registrato dai miei predecessori».