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Siglato il protocollo d’intesa che chiude definitivamente l’annosa vicenda dei precari della Sanità calabrese. È quanto rendono noto i segretari regionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – rispettivamente Alessandra Baldari, Luciana Giordano ed Elio Bartoletti -che danno notizia della firma dell’accordo con il commissario per il Piano di rientro della Sanità calabrese, Massimo Scura.
L’intesa detta regole uniformi in tutta la Calabria in materia di assunzioni, stabilizzazione dei precari, mobilità e riqualificazione professionale.
Tutta la trattativa propedeutica al protocollo d’intesa ha visto la partecipazione attiva dei direttori generali delle Aziende sanitarie ed ospedaliere della Calabria, che poi hanno sottoscritto l'accordo assieme alle altre parti.
«Tutto nasce - affermano i sindacati in una nota - dalla determinazione delle tre sigle confederali di dare immediata e concreta attuazione alle innovazioni legislative introdotte dal D. Lgs. n. 75/2017, attuativo della c.d. Legge Madia e dalla Circolare n. 3/2017 della Funzione pubblica, esplicativa ed interpretativa dello stesso decreto legislativo. Un’opportunità troppo importante per lasciarsela sfuggire in un settore, quello sanitario, fortemente caratterizzato dall’esigenza di immettere nuova forza lavoro nei reparti degli ospedali e dal bisogno di dare certezze e stabilità sia alle centinaia di operatori sanitari precari impegnati notte e giorno nei vari nosocomi calabresi, sia a un’utenza troppo spesso trascurata anche per la grave e cronicizzata carenza di personale sanitario».
Il protocollo prevede la stabilizzazione di tutti i precari storici della Sanità calabrese in possesso dei requisiti previsti dal 1° comma dell’art. 20 del D. Lgs. n. 75/17 (legge Madia); la proroga del rapporto di lavoro per tutto il personale in servizio a tempo determinato, non in possesso dei citati requisiti, fino all’espletamento delle relative procedure concorsuali finalizzate alla stabilizzazione; la possibilità di avviare percorsi di stabilizzazione, nel rispetto della vigente normativa, anche per quei lavoratori che vengono utilizzati nel sistema sanitario regionale con altre forme di rapporti di lavoro flessibile; l’avvio dei percorsi di riqualificazione professionale per gli ausiliari che hanno i titoli per transitare nella qualifica di operatore socio sanitario; l’incremento orario per gli operatori sanitari con contratti di lavoro part-time.
«Un Protocollo, dunque, che dà un’iniezione di fiducia a tutta la comunità calabrese - hanno commentato i sindacati - sia in termini di apertura di nuove possibilità occupazionali sia, soprattutto, in termini di miglioramento delle condizioni necessarie ad assicurare quei livelli essenziali di assistenza che in Calabria sono tanto distanti dagli standard nazionali».