Mario Russo è stato interrogato nel carcere di Cosenza, dove si trova detenuto da tre giorni. Ha rilasciato solo dichiarazioni spontanee senza offrire riscontri a domande specifiche
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Questa mattina Mario Russo, principale indigato dell'inchiesta sulla corruzione nella sanità cosentina rinominata dagli inquirenti "Re Nudo", si è sottposto all'interrogatorio di garanzia nel carcere di Cosenza, dove si trova detenuto da tre giorni. Le operazioni si sono svolte da remoto in rispetto delle normative anticovid, alla presenza del giudice delle indagini preliminari del tribunale di Paola, Rosa Maria Mesiti, e del pubblico ministero Romano Gallo.
Rilasciate dichiarazioni spontanee
Russo, innanzi ai giudici, si è avvalso della facoltà di non rispondere; ha comunque reso dichiarazioni spontanee riferendo di essere stato trasferito, da tempo, in un'altra sede lavorativa e con un ruolo diverso da quello svolto nel Distretto sanitario del Tirreno, teatro della vicenda oggetto delle indagini della magistratura. Russo, in particolare, si è trasferito in Basilicata per prestare servizio nell'ambito dell'emergenza Covid.
Russo affiancato da due avvocati
All'interrogatorio hanno presenziato i due difensori dell'indagato, Sabrina Mannarino e Giuseppe Bruno, i quali hanno prodotto una fitta documentazione a riscontro delle dichiarazioni rese dal loro assistito. Il giudice si è poi riservato di decidere sulla richiesta di sostituzione della misura cautelare carceraria con un'altra meno afflittiva. Entrambi gli avvocati hanno dichiarato di riporre grande fiducia nell'operato della magistratura e riservano ad altro momento i chiarimenti sulle condotte contestate solo all'esito dell'esame del compendio investigativo.