Inviti alla struttura commissariale a procedere celermente e richieste di aggiornamenti sull'iter di approvazione dei bilanci aziendali. È sulla gestione economico-finanziaria che si addensano i principali richiami del tavolo interministeriale che verifica lo stato di attuazione del piano di rientro sanitario calabrese. Ricognizione del debito e definizione dei bilanci, due operazioni su cui i ministeri vigilanti rilevano ancora forti ritardi, lo si evince dal verbale dell'ultima riunione, quella dello scorso 22 gennaio.

I conti non tornano

Sul fronte della circolarizzazione dei debiti si constata il permanere di «un differenziale fra le partite a credito dichiarate dai fornitori e le partite iscritte in contabilità», ragione per la quale il procedimento di riconciliazione risulta ancora in itinere. Da Roma chiedono di conoscere la tempistica della conclusione dell'intero processo e di implementare procedure amministrative e contabili «adeguate a garantire la veridicità e la correttezza dell'informazione economica-finanziaria e dei bilanci sanitari».

I bilanci non approvati

Insomma, ancora molti dubbi sull'attendibilità delle scritture contabili. Ed è questa la principale ragione per cui la stessa struttura commissariale non ha ancora proceduto ad approvare i consuntivi 2022, adottati dalle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi (con la sola eccezione del bilancio del Gom di Reggio Calabria).

Informazioni non esaustive

In audizione a Roma i funzionari del dipartimento Salute fanno notare come neppure le richieste di integrazione più volte inoltrate alle aziende siano infine risultate esaustive. «Risposte parziali tali da non consentire la definitiva espressione di un giudizio di merito sui bilanci d'esercizio 2022». E i ministeri vigilanti non possono far altro che prendere atto del ritardo: «Rilevano un mancato rispetto dei tempi di legge nello svolgimento delle attività commissariali di verifica e assestamento dei conti sanitari, necessarie per l'approvazione dei bilanci aziendali».

Azienda Zero

Il richiamo al rispetto del mandato commissariale, del resto, è costante. E dubbi continuano a persistere sulla strutturazione di Azienda Zero: si ribadiscono «le criticità riscontrate dai tavoli tavoli e dai ministeri affiancanti concernenti le modifiche alle leggi regionali in contrasto con il piano di rientro» e si rimanda ai pareri già resi «in sede di verifica di costituzionalità delle leggi regionali».

Fondi non spesi

A consuntivo 2022 la Calabria chiude l'esercizio in positivo, con un avanzo di 46 milioni di euro «collegato al ritardo degli interventi - ritardo evidenziato dai consistenti accantonamenti delle risorse del fondo sanitario regionale indistinto e vincolato - che avrebbero dovuto essere attuati per il potenziamento dei lea, auspicati anche dalle numerose iniziative legislative nazionali a sostegno della Regione Calabria intervenute negli anni e dall'iscrizione dei contributi dello Stato a sostegno del piano di rientro che appaiono inutilizzati».

Atteggiamento ostile 

Da Roma ancora una volta si richiama il commissario al «corretto e completo utilizzo delle risorse a disposizione per l'erogazione delle prestazioni assistenziali» e il presidente della Regione fa mettere a verbale la sua soddisfazione per il parziale miglioramento nell'erogazione dei Lea ma «lamenta come da parte dei rappresentanti del Mef si mantenga un atteggiamento che non lascia spazio al riconoscimento degli sforzi che la gestione commissariale sta compiendo, considerando il grave stato in cui il servizio sanitario regionale versava all'inizio dell'attuale gestione commissariale».

Riconoscimento dei miglioramenti... quando ci saranno 

Una contestazione respinta dal Mef che ha sottolineato: «la natura esclusivamente tecnica del monitoraggio dei conti» aggiungendo che si dà: «anche atto, quando intervengono, della risoluzione di questioni precedentemente oggetto di osservazioni».