Costretti a dormire in auto per sfuggire ai morsi dei topi, ai liquami della fogna, per placare il terrore dei bambini. A San Pietro Lametino le palazzine Aterp sono diventate veri e proprio luoghi di orrore. Le famiglie assegnatarie di origine rom sono state portate qui una decina di anni fa spostandoli dal campo di Scordovillo, ma non nascondono che è lì che torneranno se non si arriverà ad una svolta.

 

Di queste case diroccate, con molti appartamenti abbandonati, giardini trasformati in discariche, fogne a cielo aperto si parla da tempo. C’è chi dice che siano stati gli stessi rom a devastarle fino a non renderle agibili trafugando porte e finestre da rivendere o dalle quali attingere ferro e mettendo mano ai sistemi idraulici, fatto sta che ci si trova davanti all’ennesimo vicolo cieco tutto calabrese.

 

Il ministero aveva dato all’Aterp un corposo finanziamento da un milione e mezzo di euro per ristrutturarle, ma quei fondi oggi sono andati persi. Durante gli anni del commissariamento del Comune di Lamezia l’amministrazione è stata anche diffidata a spostare nell’immediato chi vive in quelle palazzine per potere avviare i lavori di ristrutturazione, ma senza esito.

 

Il nodo di fondo è dove mettere i nuclei di origine rom. Un cane che si morde la coda, insomma, che nel frattempo ha perso l’osso. Intanto qui si cresce tra la spazzatura, i miasmi, i liquami. In alcuni appartamenti abbandonati sono stati portati sacchi su sacchi di rifiuti. L’umidità sta divorando le pareti e i pavimenti.

 

Gli abitanti ci mostrano i fori nei muri dai quali entrano i ratti e le pezze di stoffa o le lastre di legno usate per cercare di impedire l’entrata. Le trappole sono in bagno, accanto alle culle dei bimbi e in cucina. La notte è il momento peggiore, i ratti penetrano nelle abitazioni e tolgono il sonno.

 

Ecco perché una famiglia sta dormendo in macchina. Ci mostrano il giaciglio creato in una Fiat Multipla con un cuscino e qualche coperta. «Se avessi una casa decente di certo non dormire qui» ci dice una nonna che la notte si rifugia nell’auto con le nipotine. Hanno tutti le gambe devastate dai segni delle zanzare foraggiate dai liquami.

 

«Non siamo animali, nessuno dovrebbe vivere qui» ci dicono. A denunciare lo scandalo dei fondi andati perduti e che sembra siano passati ad altri comuni è il consigliere Mimmo Gianturco: «Nonostante il sottoscritto, costantemente, abbia voluto accendere i riflettori sulla vergognosa vicenda degli alloggi popolari di San Pietro Lametino è mancata, fino ad oggi, la giusta attenzione verso il problema e troviamo davanti ad un incredibile paradosso; l’Aterp ha ottenuto un finanziamento ministeriale per i lavori di messa in sicurezza e miglioramento della rete fognaria degli alloggi ma sembrerebbe siano stati costretti a dirottarli altrove per non perderli. Se ciò dovesse risultare vero, sarebbe di una gravità inaudita. Porterò la vicenda in Consiglio Comunale – conclude - affinché i lametini abbiano contezza di come viene amministrato il nostro territorio». A lui chiedono aiuto i rom che si dicono disposti a tutto, devastati e sfiduciati.