Si tratta di una farmacia che ha segnato la storia di una comunità, forse anche per la sua collocazione a ridosso di piazza Abate Gioacchino, accanto alla Chiesa Madre, ad appena un centinaio di metro dalla celebre Abbazia Florense. In questo angolo dal sapore antico, si svolgeva interamente la vita della città silana, San Giovanni in Fiore, capitale della Sila e patria di Gioacchino da Fiore.

Qui si decidevano le sorti di una comunità, che viveva in condizioni complicatissime e di grande povertà, ad un’altitudine record in Europa, attorno ai 1000 metri slm, con un numero di abitanti che non è mai sceso al di sotto dei 17.000 abitanti. Non esiste altro esempio di un centro così grande ad una simile altitudine.

La piazza era la vita pulsante della comunità, l’ Abbazia allora versava in condizioni di grave abbandono. Così tra la ‘potente’ Chiesa Madre (l’allora parroco don Umberto Altomare si guadagnò qui la nomina a Vescovo) e la farmacia (tutti ricordano il titolare don Ciccio Barberio e la sua notevole influenza politica) si decidevano le sorti politiche della città, perfino le assunzioni di chi aveva bisogno, gli interventi da fare nelle famiglie, le operazioni elettorali.

Con la fine del fascismo (che qui fu piuttosto spietato!) il parroco, il farmacista, il vicino notaio e il medico erano diventati i protagonisti del futuro della città, spesso in un furioso scontro con il forte partito comunista dell’epoca.

Ma la farmacia era sempre la farmacia, al di là di tutto. Per cui era un riferimento importante. Di proprietà di una donna (cosa niente affatto comune all’epoca), Rosa Schipani, poi ereditata dai figli, quindi passata ai nipoti, ora di proprietaria di una Srl formata dagli eredi.

Ma la novità è che proprio in queste settimane, la storica farmacia di San Giovanni in Fiore, che ha sede sempre in piazza Abate Gioacchino, nel cuore di quel centro storico in quasi totale spopolamento, si è colorata di rosa. A dirigerla e gestirla sono tutte giovani donne, ad iniziare dal direttore Paola Bafaro, laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche presso l'Università della Calabria, abilitata all'esercizio della professione e iscritta all'albo dei farmacisti di Cosenza.

Angelica Guglielmelli, laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche alla Sapienza di Roma con una tesi sperimentale pubblicata su Wiley Analytical Science. Filomena Bitonti, laurea specialistica in Farmacia, Scienze della Salute e della Nutrizione, all’Unical. Serafina Oliverio diploma di ragioneria, grazie alla sua esperienza lavorativa pregressa, coordina le attività a supporto del team rosa della farmacia.

Le ragazze sono decise e forti: «qui perché amiamo la Calabria”, e vogliono vincere la sfida, nonostante tutto attorno si veda quello che rimane di uno splendido centro storico, ogni giorno più deserto!»

Nessuna di loro ambisce alla presidenza della Repubblica, perché le nostre istituzioni sono ancora e terribilmente tutte in grigio, ma entrare in questa storica farmacia ed essere accolti da tanti sorrisi e molta dolcezza, fa la differenza. Come mettere un cucchiaino di miele in una medicina, ahimè, amara!