Una “necessità impellente di fare chiarezza”. Così Ugl Trasporto Aereo Calabria giustifica la richiesta al sindaco di Lamezia Terme di convocare un consiglio comunale in seduta straordinaria e pubblica sulla Sacal. All’assise, precisa la sigla, dovranno essere invitati a partecipare la rappresentanza della politica regionale e provinciale, la dirigenza societaria, l’Enac, i rappresentanti di partito e delle altre organizzazioni sindacali, Confindustria.

Secondo Ugl, la crisi avvertita nei tre scali aeroportuali gestiti dalla Sacal, se reale, «non può colpire solo il semplice lavoratore di tutti i giorni, ma anche, accumunare presidente, direttore, dirigenti vari e funzionari». «É evidente – sottolineano - che tutti dimenticano, politica compresa, che se la struttura aeroportuale di Crotone, Lamezia e Reggio senza esclusione di nessun luogo geografico, funziona e si muove nonostante il massacro Covid19, è soprattutto merito di quella base che, umilmente ha continuato a “tirare la carretta” per evitare un crollo totale che, di contro, oggi è lo spauracchio che aleggia all’orizzonte sociale ed economico».

Una gestione chiusa

«In ultima analisi è il risultato di una gestione chiusa nel silenzio delle proprie stanze, lontano dal correre normale del tempo e dello spazio, totalmente distaccata dal rapporto con il resto della componente aziendale. Eppure – affermano i sindacati - nonostante questa posizione di decadenza amministrativa, l’ente continua a spendere e sperperare in una serie di consulenze esterne, oggi inutili e dispendiose. In realtà ci vorrebbe un risanamento radicale per azzerare tutti gli sprechi che incombono oggi sulla società legati alla cattiva gestione».

Un piano industriale sconosciuto

«La crisi, se c’è veramente, non è solo un’immagine di fantasia, riguarda l’intero ambiente e non ci possono essere scusanti. C’è poi il neo passivo, ovvero il nero sul nero, il cosiddetto piano industriale, di cui nessuno conosce veramente il contenuto globale, ma solo una stantia lettura e, successivamente, mutismo completo, con affermazioni da “asilo infantile”».

«Non accettiamo - ribadisce Ugl - e non crediamo alle parole del presidente e direttore (lautamente retribuiti senza pericolo di riduzione dei loro compensi). Secondo noi, ormai comunque è chiaro a tutti che nell’esercizio del loro incarico hanno platealmente fallito il compito per cui sono stati chiamati, assieme ad una corposa cerchia di dirigenti e funzionari, posizionati nei posti chiave della società».

«Un crollo completo che non può essere giustificato, oltre ad aver snobbato e accantonato ogni approccio con le parti sociali e gli stessi lavoratori. Ci auguriamo che la Regione concretizzi i suoi propositi e proceda a defenestrare questi personaggi che hanno tramutato la Sacal in proprio feudo e non un bene per la collettività volativa della Calabria. Come segreteria di settore – concludono - riteniamo più che urgente oltre alla Regione, un intervento da parte del sindaco del Comune di Lamezia Terme dove chiarisca la propria posizione nella situazione attuale della società di gestione aeroportuale».