Il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica si è riunito d’urgenza dopo il decesso del diciottenne Suruwa Jaiteh, la cui salma sarà rimpatriata. Il prefetto: «La baraccopoli va smantellata al più presto»
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L’obiettivo resta quello di smantellare definitivamente la baraccopoli di San Ferdinando, creando un altro insediamento altrove e utilizzando gli Sprar attivi. È quanto emerso dalla riunione del Comitato per l’ordine e sicurezza pubblica che si è riunito oggi d’urgenza dopo la morte del diciottenne Suruwa Jaiteh, arso vivo questa notte a causa di un incendio che si è propagato nella tendopoli della piana di Gioia Tauro.
Il comitato, presieduto dal prefetto Michele di Bari, ha innanzitutto evidenziato come il presidio fisso del Vigili del fuoco, fortemente voluto proprio dal capo dell’ufficio territoriale di governo, abbia consentito un intervento immediato scongiurando conseguenze ancora più drammatiche dell’incendio.
Nonostante i passi avanti degli ultimi mesi e la progressiva diminuzione del numero di migranti presenti, le condizioni dell’insediamento continuano però a destare forte preoccupazione. Si è quindi deciso di intensificare ulteriormente gli sforzi per giungere allo smantellamento completo della baraccopoli. A questo scopo dovrà essere individuato un altro sito «da allestire con strutture temporanee per l’accoglienza». «A tale scopo – si legge nel documento finale – è stata avanzata l’ipotesi di utilizzare un’area alternativa a quella attualmente occupata e, al riguardo, si attendono le verifiche previste sull’individuazione del sito idoneo».
«Sempre nella direzione di individuare idonee soluzioni alloggiative – si legge ancora – era stata reperita una sistemazione in ambito Sprar per un considerevole numero di migranti beneficiari di protezione internazionale, i quali, tuttavia, insereti in una banca dati al fine di provvedere alla notifica del provvedimento, non sono stati rintracciati».
A margine della riunione, il prefetto di Bari ha ricevuto una rappresentanza dei migranti della baraccopoli e della tendopoli, illustrando le misure in atto per superare le problematicità della struttura di San Ferdinando. «A seguito di un pacifico confronto – conclude la nota – la stessa rappresentanza si è impegnata a sensibilizzare gli ospiti della baraccopoli ad una gestione più efficiente delle tende e dei servizi esistenti, nonché al trasferimento presso la costruenda struttura».
Il prefetto si è inoltre impegnato ad accogliere la richiesta della famiglia sul rimpatrio della salma di Suruwa Jaiteh.
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