«L’odierna operazione dei carabinieri, che apprezziamo, conferma le ragioni che ci hanno visto intraprendere in questi anni importanti battaglie, presentando esposti alla procura e denunce a tutti i livelli. Vista la situazione nella quale viviamo da anni, questa è soltanto la punta dell’iceberg che inizia a portare alla luce tutti i traffici e il malaffare che stanno all’origine del degrado e delle discariche abusive presenti nella zona». Così commenta l’odierna operazione dei carabinieri il comitato di quartiere Vedo Sento Parlo San Gregorio di Reggio Calabria che in questi anni abbiamo più volte incontrato, dando voce ai loro disagi e alle loro richieste di controllo e interventi.

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«Abbiamo più volte denunciato il disastro ambientale in atto non solo nella zona del mercato ma anche nelle aree adiacenti agli altri due torrenti che delimitano il territorio di San Gregorio. Dunque certamente l’operazione di oggi costituisce un segnale importante che indica come non si possa rimanere impuniti di fronte a questo scempio. Sicuramente, tuttavia, ci aspettiamo che si vada avanti con le indagini e che si sia anche consequenziali nella bonifica e nella riqualificazione, azioni essenziali per sottrare tutta l’area a chi la sta devastando con sversamenti incontrollati, discariche e incendi frequenti. La bonifica integrale del sito resta l’unica via per restituire dignità al territorio». Così prosegue il comitato di quartiere Vedo Sento Parlo San Gregorio di Reggio Calabria che negli ultimi giorni ha registrato «un’intensificazione dei controlli in zona, con giri perlustrativi dell’elicottero dei carabinieri e con la presenza delle pattuglie della polizia metropolitana di Reggio Calabria».

Un degrado crescente nell’indifferenza generale (fino a oggi)

L'amministrazione comunale di Reggio Calabria ha sempre dichiarato di attenzionare la zona e di essere al lavoro per risolvere l’annosa situazione. L'annuncio della chiusura della strada risale ormai allo scorso luglio. Ma fino a qualche giorno fa, prima dei controlli e dell’operazione odierna, i residenti avevano soltanto registrato sversamenti e roghi frequenti, con conseguente inquinamento dell’area.

L’operazione dei carabinieri

Appiccavano il fuoco dopo avere depositato illecitamente rifiuti nella periferia sud di Reggio Calabria, in particolare nella tormentata zona di Mortara San Gregorio. Qui questa mattina i carabinieri hanno smantellato l’organizzazione criminale dedita al traffico illecito e incendio di rifiuti che operava indisturbata nella zona, inquinando l’ambiente e intossicando i residenti. Posti ai domiciliari due giovani Francesco Ficara e Luigi Festa, rispettivamente di 35 e 20 anni. Cinque gli indagati, tutti ritenuti responsabili a vario titolo, di essere componenti di un’organizzazione criminale dedita al costante e abusivo sversamento di rifiuti nelle aree adiacenti all’unico mercato ortofrutticolo di Reggio Calabria, per altro in attesa di essere dichiarato agibile. La responsabilità riguarda anche il successivo smaltimento mediante incendi. La zona resta, tuttavia, caratterizzata da numerose discariche non autorizzate lungo la strada che costeggia il torrente Valanidi e che conduce al centro agroalimentare.

«Una situazione che registra questo importante intervento dell’Arma e delle istituzioni e che necessita di controlli serrati e costanti e di una bonifica dell’intero sito. Ciò per mettere in sicurezza in modo definitivo la salute dei residenti e dell’ambiente». Così conclude il comitato di quartiere Vedo Sento Parlo San Gregorio di Reggio Calabria.

L’intervento della garante per la Salute Stanganelli

«Nei mesi scorsi – spiega la garante regionale per la Salute Anna Maria Stanganelli - avevo rappresentato alle autorità competenti, Prefettura, Procura, Questura, Comune, Asp) la necessità di intervenire, ciascuno per le proprie competenze, con interventi urgenti e non più differibili per ridare dignità a quella zona. Ciò a seguito di un sopralluogo e delle numerose segnalazioni di alcuni cittadini che lamentavano criticità di carattere igienico - sanitario, generate dai roghi tossici di rifiuti e l’alto tasso di patologie oncologiche tra i residenti della zona».

«Il risultato odierno - continua - è frutto dell’impegno costante della Procura di Reggio Calabria, nel contrastare la criminalità organizzata, in un territorio spesso profanato da becere pratiche dannose per l’ambiente e la salute dei cittadini. In tutti questi mesi non è mai mancata la mia vicinanza ai residenti e al Comitato Io vivo San Gregorio, che non hanno esitato un solo istante a denunciare la gravità della condizione in cui erano costretti a vivere e a rivendicare la tutela del diritto alla salute. Nel novembre 2023, su loro impulso, facendo mie le loro preoccupazioni, nell’ambito del tavolo tecnico su “Oncologia, prevenzione e ricerca”, abbiamo formalmente avviato il primo studio epidemiologico sulla Città di Reggio Calabria, di concerto con il Consiglio Nazionale delle Ricerche e in collaborazione con il Grande Ospedale Metropolitano, per valutare il rapporto tra la residenza in determinati quartieri della città, quelli in cui più spesso vengono bruciati i rifiuti tossici (Mortara - San Gregorio, Rione Marconi, Mosorrofa, Sala di Mosorrofa e Arghillà) e alcune malattie».

«Risposte, corroborate dal rigore scientifico, a domande legittime che attengono alla sfera prioritaria della tutela della salute e della vita e che daremo nei prossimi mesi». Così conclude la garante regionale per la Salute Anna Maria Stanganelli.