VIDEO | Anche nella nostra regione si è aderito alla manifestazione indetta su scala nazionale. Alcuni locali notturni rimangono aperti oltre le 18, quando è consentita la sola consegna a domicilio:«Qui si gioca con la vita delle persone» (ASCOLTA L'AUDIO)
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La provocazione è forte e contravviene alle regole imposte dal Governo per limitare i contagi. Sbarca anche a Catanzaro la protesta promossa su scala nazionale: pub e locali notturni hanno deciso di tenere aperti gli esercizi commerciali oltre le 18, quando è consentita la sola consegna a domicilio. «Non sono un irresponsabile» chiarisce immediatamente Pietro Mungo, titolare di un pub a Catanzaro. «Noi stasera apriremo e apriremo spot aderendo alla campagna nazionale che però prevede a partire da stasera il servizio al tavolo».
Possibili contravvenzioni
Scarsa per la verità l'adesione, solo in pochi hanno deciso di aprire in segno di contestazione. Chi lo ha fatto chiarisce di non temere le contravvenzioni: da mille a quattromila euro per i titolari di esercizi commerciali, da quattrocento euro per gli avventori. «Solo ed esclusivamente ai locali viene fatto pagare il peso della diffusione del virus - prosegue Pietro Mungo -. Nessuno può sostenere che oggi all'interno di un locale ci sia un assembramento maggiore rispetto alla Posta, al supermercato, agli autobus o anche in una semplice via dello shopping».
Il prezzo più alto
Altissimo il livello di esasperazione. Pub, bar e ristoranti ritengono di essere tra le categorie che stanno pagando il prezzo più alto della pandemia. «Il ministro Speranza scherza, aveva dichiarato che era possibile restare aperti fino al 15 in attesa del nuovo Dpcm, invece i contagi sono aumentati e ha deciso di chiudere. Queste dichiarazioni risalgono a venerdì scorso noi avevamo già attaccato undici linee di fusti di birra e acquistato circa quaranta chili di carne per prepararci ad una settimana lavorativa. Me li restituisce il signor Speranza i soldi o continuiamo a giocare con la vita delle persone?».