Tra i punti previsti nel famigerato Decreto che porta la firma del commissario ad acta Massimo Scura e del sub commissario Andrea Urbani, una parte è riservata alla “Riorganizzazione della rete dei laboratori, pubblici e privati”. Proprio in merito sono state sollevate diverse criticità impugnate dinanzi al Tar Calabria da un gruppo di Laboratori, rappresentati dagli avvocati Valeriano Greco e Marcello Feola, che ne contestano diverse illegittimità.


Tra queste spicca, per i Laboratori, il mancato coinvolgimento delle professionalità scientifiche, necessario al fine di verificare e vagliare la “bontà scientifica” della griglia delle prestazioni allegata al Decreto e oltre tutto, con l’impostazione delle reti secondo il DCA 84/2015 emerge la previsione di soglie minime quantitative di produzione analitica. Questo comporterebbe l’obbligatorietà per le strutture, che non raggiungono tali soglie, di aggregarsi, pena la decadenza dall'accreditamento e, l'impossibilità di sottoscrivere contratti per l'erogazione di prestazioni a carico del Servizio Sanitario Regionale.


Nella giornata odierna, il Tar si è pronunciato, accogliendo l’istanza cautelare nella sola parte in cui non prevede una fase transitoria e sospendendo il decreto impugnato (112/2016), “nella parte in cui fissa un termine di 120 giorni per costituire un laboratorio aggregato e per presentare domanda di aggregazione alla rete di organizzazione”. Fissata l'udienza per il merito il prossimo 21 giugno 2016.