NOMI | Massima pena per Giuseppe Accorinti, Saverio Razionale e Domenico Bonavota. Ci sono anche tre assoluzioni, ecco la sentenza della Corte d’Assise di Catanzaro
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Otto condanne, fra cui tre ergastoli, e tre assoluzioni. È questa la sentenza della Corte d’Assise di Catanzaro nel processo Rinascita-Scott per il troncone con il quale venivano contestati cinque omicidi e un sequestro di persona. Le richieste di pena interessavano diversi imputati accusati di aver preso parte agli omicidi di Alfredo Cracolici e Giovanni Furlano avvenuti il 9 febbraio 2002 a Vallelonga, alla scomparsa per lupara bianca di Filippo Gangitano, sparito da Vibo Valentia nel gennaio 2002, e alle “lupare bianche” ai danni di Roberto Soriano e Antonio Lo Giudice, uccisi il 6 agosto 1996. Fatti di sangue diversi ma trattati in un unico processo, unitamente ad un sequestro di persona.
La pena dell’ergastolo è stata comminata a: Giuseppe Accorinti, 64 anni, di Zungri, Saverio Razionale, 63 anni, di San Gregorio d’Ippona, e Domenico Bonavota, 43 anni, di Sant’Onofrio. Condanna a 30 anni di reclusione per Antonio Ierullo, 53 anni, di Vallelonga. Condanna a 14 anni di reclusione (così come chiesto dalla Dda) per il collaboratore di giustizia Andrea Mantella, 51 anni, di Vibo Valentia. Condanna a 30 anni di reclusione per: Antonio Vacatello, 59 anni, di Vibo Marina (ma viene esclusa per lui l’aggravante dell’agevolazione mafiosa), mentre è di 20 anni di reclusione a testa la condanna per Pantaleo Maurizio Garisto, 40 anni, di Zungri, Valerio Navarra, 29 anni, di Pernocari.
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Assoluzione (così come da richiesta della stessa Dda di Catanzaro) per Paolino Lo Bianco, 60 anni, di Vibo Valentia e per Filippo Catania, 72 anni, di Vibo Valentia. Assolto anche Vincenzo Barba, 71 anni, di Vibo Valentia, per il quale la Dda aveva chiesto la condanna all’ergastolo. Continua a leggere su Il Vibonese