Andrea Prestinicola è titolare dell'esercizio commerciale Mi Ami di Pizzo. Il Riesame ha rilevato l'insussistenza di gravi indizi di colpevolezza
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Torna in libertà Andrea Prestanicola, 34 anni di Vibo Valentia, genero del presunto boss di San Gregorio d'Ippona, Saverio Razionale, e coinvolto nell'inchiesta Rinascita Scott con l'accusa di associazione mafiosa e trasferimento fraudolento di beni.
Secondo la ricostruzione della Procura, nel ruolo di «reale ed effettivo titolare e gestore dell'esercizio commerciale "Mi Ami" a Pizzo Calabro, insieme a Domenico Anello, avrebbe devoluto alla cosca somme di denaro secondo prestabilite scadenza temporali, consapevole del ruolo svolto sul territorio dalla consorteria e dai suoi associati». Avrebbe instaurato con l'una e con gli altri un rapporto di reciproci vantaggi consistiti per l'organizzazione mafiosa, nell'ottenere e percepire risorse economiche a cadenze fisse, fornendo, così un contributo causale determinante alla realizzazione, almeno parziale, del programma criminoso dell'organizzazione delinquenziale, diretto alla sistematica acquisizione di proventi economici ai fini della sua operatività, del suo rafforzamento e della sua espansione e, per l'imprenditore, sia nell'imporsi sul territorio in posizione dominante, sia nel godere di tutela e protezione dalle possibili aggressioni predatorie da parte di altre consorterie o, comunque, della locale criminalità.
Questa mattina il Tribunale del Riesame ha depositato l'ordinanza che nei fatti revoca la misura cautelare in carcere disposta dal Gip annullando entrambe le accuse per insussitenza di gravi indizi di colpevolezza. Accolta dunque la tesi della difesa perorata dagli avvocati Piero Chiodo e Giovanbattista Puteri.
Luana Costa