Si tratta di Vincenzo De Filippis e Alfredo Lo Bianco coinvolti nella maxi-operazione della dda di Catanzaro. Disposto il divieto di dimora nel comune di residenza
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L'ex assessore e consigliere comunale di Vibo Valentia, e l'ex presidente della provincia e consigliere comunale sempre del capoluogo, Vincenzo De Filippis e Alfredo Lo Bianco, a tre mesi esatti dal blitz Rinascita-Scott, lasciano gli arresti domiciliari per essere scarcerati. Nei loro confronti il gip di Catanzaro Barbara Saccà, ha disposto la misura alternativa del divieto di dimora nel comune di residenza. Il giudice ha accolto le istanze presentate dagli avvocati Stefano Luciano per Lo Bianco e Tani Scalamogna per De Filippis.
Quest'ultimo, di professione docente, è accusato di scambio elettorale politico-mafioso in concorso con Lo Bianco e il fratello Orazio Lo Bianco. L'indagato, già candidato alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 con la lista "Civica popolare" di Beatrice Lorenzin, alleata del Pd, per il tramite di Alfredo Lo Bianco avrebbe stretto un patto che prevedeva la promessa da parte di Orazio di procurargli voti. Di contro, l'ex assessore si sarebbe impegnato affinché Luigi Lo Bianco, figlio di Orazio, venisse iscritto nella classe in cui insegnava il docente. La posizione di Alfredo Lo Bianco, esponente del Pd, è collegata a quella di De Filippis.
I fratelli Lo Bianco sono indagati in una vicenda che ha sullo sfondo le elezioni comunali del 31 maggio 2015 - che videro Alfredo eletto in Consiglio nella lista "Vibo Unica" - nel corso delle quali quest'ultimo avrebbe procacciato al congiunto i voti per essere eletto in Consiglio in cambio di un impegno a procurare un impiego lavorativo al nipote Michele (figlio dello stesso Orazio). Divieto di dimora al di fuori dei rispettivi comuni di residenza per Domenico Aiello Rosario (era ai domiciliari), Antonio Emiliano Curello (era in carcere), Paola De Caria, e Taneva Zhivka Dimitrova, tutti precedentemente ristretti in regime di detenzione domiciliare.