Decisione del Tribunale di Vibo con la sentenza del maxiprocesso. Deponendo in aula, l’ex presidente della Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro aveva negato di aver intrattenuto rapporti illeciti con Giancarlo Pittelli
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Il Tribunale di Vibo Valentia con la sentenza del maxiprocesso Rinascita Scott ha deciso di trasmettere degli atti alla Procura di Catanzaro per procedere per il reato di falsa testimonianza nei confronti di 17 testimoni ascoltati in aula. Tra gli atti trasmessi c’è pure la deposizione dell’ex collaboratore di giustizia Gaetano Albanese di Candidoni, nel Reggino (che il 22 febbraio 2021 in aula ha ritrattato tutte le dichiarazioni rese in precedenza), ma soprattutto quella dell’ex presidente della Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro, Marco Petrini.
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In particolare, l’ex magistrato – deponendo nell’udienza datata 8 novembre 2022 – non ha confermato in aula le precedenti dichiarazioni rese a verbale sull’esistenza di una loggia massonica coperta con sede a Catanzaro. Loggia della quale avrebbero fatto parte l’avvocato Giancarlo Pittelli (ieri condannato a 11 anni) più altri magistrati e avvocati – secondo quanto reso a verbale da Petrini – ma di cui il teste ha spiegato poi in aula di non ricordare nulla e di aver reso dichiarazioni non veritiere in quanto all’epoca in forte stato di prostrazione psicologica.
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Marco Petrini, 59 anni, oggi residente in un monastero dopo l’arresto in carcere risalente al 15 gennaio 2020 e gli arresti domiciliari ottenuti l’11 febbraio dello stesso anno, poi di nuovo il carcere ad aprile 2020 e ancora ai domiciliari il 29 maggio 2020, nel corso della testimonianza nel processo Rinascita Scott aveva negato di aver intrattenuto rapporti illeciti con Giancarlo Pittelli. Dichiarazioni evidentemente non credute dal Tribunale di Vibo che ha accolto la richiesta della Procura di trasmissione degli atti per procedere per il reato di falsa testimonianza.