Gli studi legali impegnati nella difesa degli imputati spiazzati dalle spese di Cancelleria. Alcuni avvocati hanno deciso di fare una “colletta” per poi condividere l’intero fascicolo che contiene dati per quasi mille gigabyte
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Una marca da bollo di quasi 40mila euro. L’inchiesta anti ‘ndrangheta Rinascita-Scott brucia un altro record oltre al numero di indagati (416, di cui 330 arrestati il giorno del blitz, il 19 dicembre scorso), ed è quello delle spese che gli avvocati e gli studi legali impegnati nella difesa degli imputati devono affrontare per venire in possesso del mastodontico fascicolo che riunisce tutti gli atti d’indagine condotti dalla Dda di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri.
Occorre, infatti, mettere nel conto una marca da bollo di 31mila euro per acquisire le centinaia di migliaia di pagine che riportano passo passo tutti i momenti dell’indagine.
«Se poi si vogliono acquisire anche i filmati e gli audio delle intercettazioni - spiega un avvocato - servono altri 8mila euro, per un totale di 39mila euro e una mole di dati che tocca quasi un terabyte (pari a mille gigabyte, ndr). Che io ricordi è la prima volta che capita una cosa simile. Siamo davvero spiazzati dall’entità delle spese che bisogna affrontare per assicurare un esercizio efficace del diritto di difesa».
L’unica alternativa è il gratuito patrocinio che in determinate condizioni di basso reddito la legge assicura agli imputati. In quel caso è lo Stato che si accolla le spese della difesa. Una scelta che, però, fanno in pochi, magari soltanto chi è davvero indigente.
Dunque non resta che pagare per acquisire gli atti d’indagine. Tanto che alcuni studi legali hanno pensato di unire le forze per fare una “colletta” e condividere poi l’intero fascicolo.