«Non bisogna fare dichiarazioni frettolose però bisogna dare merito al Tribunale e al Collegio per l'impegno che ha profuso nella gestione di questo processo che è durato tanto tempo». Lo ha affermato il procuratore vicario della Procura della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Capomolla, al termine della lettura delle sentenza di primo grado del processo Rinascita Scott.

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«La prima impressione che si può dare del dispositivo è che l'impianto con riferimento all'articolazione e alla struttura dell'associazione 'ndranghetistica che costituisce questa cappa in provincia di Vibo Valentia risulta sostanzialmente confermata  in diverse posizioni. Quindi, la prospettazione della Direzione distrettuale antimafia è stata confermata da questa sentenza. Ovviamente, ci troviamo dinnanzi ad una sentenza di primo grado -  ha aggiunto - oltre alle numerosissime condanne per il reato associativo ci sono state tutta una serie di riqualificazione di condotte che saranno oggetto di analisi da parte dell'ufficio di Procura per valutare le ulteriori determinazioni».

«Poi ovviamente ci sono una serie di riqualificazioni in termini di concorso esterno e questo credo che da un punto di vista della struttura criminale sia una ulteriore conferma dell'impianto accusatorio dell'ufficio di Procura. Poi tutti gli altrui concorsi esterni riconosciuti nella sentenza di condanna e contestati nella richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura insieme ad altri reati che stanno a dimostrare la contaminazione che l'organizzazione criminale è capace di esercitare sul territorio, sia sul piano delle professioni, sia sul piano dell'imprenditoria che per le posizioni istituzionali».

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In riferimento alle diminuzioni di pena o assoluzioni di politici rimasti coinvolti nella inchiesta, il procuratore vicario ha chiarito: «Questo costituisce la complessità e l'articolazione del dispositivo che ovviamente dovrà essere oggetto di una analisi approfondita da parte dell'ufficio di Procura e così sarà fatto sulla base delle motivazioni».