È stata rimossa nel pomeriggio di oggi la catasta di eternit, materiale di risulta di lavori di ristrutturazione, rimasta per oltre cinque mesi nel cortile della scuola Primaria di Longobardi in attesa di essere smaltita.

A smuovere le acque, dopo settimane e settimane di immobilismo, un servizio trasmesso nel Tg di LaC e pubblicato dai nostri siti nel quale il collega Agostino Pantano ha raccolto la segnalazione pervenutagli dai genitori degli alunni, preoccupati per la presenza dei rifiuti pericolosi, e la testimonianza di un consigliere comunale di maggioranza, Serena Lo Schiavo, che ha spiegato come in sostanza il ritardo fosse attribuibile alle lungaggini burocratiche dell’azienda sanitaria.

Accuse rispedite al mittente dalla stessa Asp che, attraverso la dipendente del settore Prevenzione interpellata in un secondo servizio, si era detta pronta, «già da oggi», ad «autorizzare la ditta a intervenire». E così effettivamente è stato, con gli operai specializzati che nel pomeriggio si sono recati sul posto prelevando con tutte le cautele del caso il materiale incriminato che tanta apprensione aveva causato nei genitori degli alunni del plesso. Al di là del positivo esito della vicenda, inevitabile sorge la considerazione a margine: se era così semplice dare il via libera, perché ci sono voluti cinque mesi di tempo e un’inchiesta giornalistica per farlo?