Gianfranco Ramundo, sindaco di Fuscaldo, è stato rinviato a giudizio per omissione di atti d’ufficio. E' il secondo rinvio a giudizio in pochi giorni, dopo quello che lo vede a processo per apertura abusiva di luoghi pubblici, che fa riferimento alla mancanza di agibilità delcampo sportivo comunale "Gianluigi Zicarelli". Secondo l'impianto accusatorio della procura di Paola, questa volta il primo cittadino non avrebbe bonificato l’area denominata “Sotto le Timpe Mazzei” in modo tempestivo, nonostante le segnalazioni dei carabinieri sulla presenza di rifiuti speciali e non.

L'indagine dei carabinieri

L'indagine è partita da un controllo dei carabinieri che sul Tirreno cosentino da tempo hanno avviato una rigida politica di contrasto ai reati in materia di igiene e sanità. Secondo quanto trapelato, i militari della locale stazione di Fuscaldo avrebbero segnalato l'incresciosa situazione all'ufficio del sindaco in ben due occasioni tra l'inverno e la primavera del 2017. Ne consegue che per un periodo di circa un mese e mezzo, i rifiuti non sarebbero stati recuperati e opportunamente smaltiti, ma soprattutto, di qui le accuse del Pm, Ramundo non avrebbe emesso una ordinanza tempestiva per il ripristino dei luoghi. Il Comune è direttamente responsabile perché gli accertamenti seguiti al sequestro dell'area hanno consentito di chiarire che la discarica a cielo aperto sorge sulla proprietà del demanio e quindi, la custodia giudiziale è stata affidata all'assessore all'ambiente del Comune di Fuscaldo, Paolo Cavaliere, che ricopre anche il ruolo di vicesindaco ma non risulta indagato nella vicenda.