«Sacal Spa, in qualità di gestore dell’Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme continua a riscontrare, come già occorso nei mesi passati, il mancato regolare prelievo dei rifiuti solidi urbani, in area direttamente prospiciente alla viabilità e pertanto causa di fortissimi disagi all’utenza aeroportuale. Tale stato delle cose, nell’assumere le caratteristiche di discarica a cielo aperto, genera una situazione di evidente pericolo igienico sanitario ed ambientale per l’intero sedime aeroportuale».

 


Una situazione arrivata al collasso in un aeroporto che sta entrando nel vivo della stagione estiva e in una città commissariata, Lamezia, che vive da tempo una raccolta dei rifiuti a singhiozzo.

 


«È fatto noto che in Calabria esiste una vera e propria emergenza rifiuti. Ciò che forse non è ancora sufficientemente noto è che non si abbia la consapevolezza che il più grande aeroporto della Calabria per numero di voli e passeggeri, soffra di tale diffusa incuria», denuncia la Sacal.

 


«A questo si aggiunga che un simile sito a cielo aperto può determinare un aumento della presenza di volatili con conseguente ed inaccettabile aumento del rischio da impatto aeromobili con uccelli (bird strike risk). Il perdurare della regolare omissione della raccolta rifiuti - concludono - dal sito convenzionato ha, ad oggi, compromesso in maniera grave l’ambiente circostante e potrebbe costituire oggettivo impedimento alla regolare esecuzione, in capo alla Sacal, delle attività prescritte dal Codice della Navigazione».