I comuni dell’Ambito Territoriale Ottimale di Cosenza hanno superato la fatidica soglia dell’80 per cento dei versamenti, necessaria per riattivare la delega regionale a copertura delle spese sostenute per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Lo conferma Marcello Manna, presidente dell’Ato, in procinto di convocare una nuova assemblea per il 19 o il 20 dicembre, in previsione del passaggio di competenze dal primo gennaio 2020, direttamente in capo ai sindaci, sempre sotto il coordinamento dell’organismo provinciale. E però questi soldi, circa tre milioni e duecentomila euro, affluiti dai singoli municipi nelle casse di Palazzo dei Bruzi, in qualità di comune capofila, sono bloccati dal tesoriere, impigliati tra le somme accantonate dalla banca in conseguenza allo stato di dissesto in cui il capoluogo è precipitato. Questi soldi però non sono del Comune di Cosenza: poiché l’Ato non ha personalità giuridica serviva un ente che si facesse carico della raccolta dei fondi da girare poi alla Regione. Pur essendo vincolati a questo scopo, sono tecnicamente congelati. Insomma, un pasticcio che soltanto l’arrivo dei commissari incaricati di gestire il default, con il nuovo anno, potranno sbloccare.

Ripresa la raccolta degli scarti

Intanto si registra la ripresa dei conferimenti nella discarica di Cassano ed il conseguente sblocco della filiera dei rifiuti. Ripresa anche la raccolta della frazione indifferenziata nella città di Cosenza, dove però l’accumulo di spazzatura ha raggiunto livelli esorbitanti, al limite dell’emergenza sanitaria, sia a causa dello stop imposto dalla saturazione degli impianti, sia per l’agitazione delle tute gialle di Ecologia Oggi, per fortuna rientrata dopo il saldo di una parte delle fatture arretrate da parte dell’Amministrazione di Palazzo dei Bruzi, pari a 806 mila euro. Serviranno quindi alcuni giorni per ripulire il capoluogo. La situazione dovrebbe tornare alla normalità nella settimana tra Natale e Capodanno. Ma il futuro è tutt’altro che roseo: com’è noto per l’area di Cassano il presidente della Regione aveva ordinato l’allestimento di una quinta buca da 120 mila metri cubi e l’ampliamento della quarta per uno spazio pari a 30 mila metri cubi. In realtà però, il sindaco Gianni Papasso ha offerto disponibilità per soli 3 mila metri cubi. Dunque, con il nuovo anno, potrebbe profilarsi la medesima emergenza per la mancanza di impianti in cui scaricare. In attesa di ultimare gli adempimenti infrastrutturali e burocratici della discarica di Scala Coeli, abbastanza capiente per dare una boccata di ossigeno al sistema. Nel frattempo il Commissario ad Acta dell’Ato 1 Ida Cozza dovrà individuare i luoghi in cui costruire l’Ecodistretto e le discariche di servizio, per consentire alla provincia di rendersi autonoma e risolvere ogni criticità.