Secondo la senatrice nell’impianto verrebbero conferiti rifiuti sanitari che metterebbero a rischio la salute dei lavoratori. Ekrò ribatte alle contestazioni e va per le vie legali
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
La società Ekro del gruppo Vrenna, che gestisce l’impianto Tmb di Ponticelli annuncia querela per diffamazione nei confronti della senatrice Margherita Corrado, che ha denunciato (sui social e in una nota) irregolarità nel conferimento dei rifiuti. In particolare, secondo la parlamentare, nell’impianto «continuano ad essere conferiti, in modo assolutamente irregolare, rifiuti sanitari, con frequenza e quantitativi tali da non lasciare dubbi sia sul fatto che si tratti di una prassi consolidata da parte di qualche struttura sanitaria».
La denuncia di Corrado
Una circostanza che, secondo Corrado, avverrebbe «sotto gli occhi dei gestori e di tutti gli Enti preposti ai controlli» che non possono «che essere al corrente di quanto avviene», mettendo a rischio gli operatori «costretti a trattare materiali pericolosi, potenzialmente contaminati da Covid», e mettendo in difficoltà «i Comuni dell’Ato, cui spesso viene rifiutato il conferimento delle volumetrie previste da contratto, a causa del sovraccarico di lavoro dell’impianto, gravato anche dalla presenza, ribadisco gravemente irregolare, di questo materiale».
La senatrice denuncia anche che «nell’impianto risulterebbe nuovamente fuori uso l’impianto di aspirazione atto a convogliare l’aeriforme ai biofiltri depuratori, con la conseguente produzione di fumi tossici che vengono inalati dagli operatori, costretti a ricorrere a controlli medici per l’insorgenza o l’acuirsi di problematiche alle vie respiratorie. Tali emissioni, inoltre, fuoriescono dall’impianto attraverso le diverse aperture esistenti, rappresentando fonte di inquinamento anche per l’ambiente e gli abitanti delle zone limitrofe».
«Si aggiunga che, in questo periodo di grave crisi economica dovuta alla pandemia, i lavoratori non hanno percepito lo stipendio relativo alla mensilità di marzo, con la motivazione, accampata dai gestori, del ritardo dei Comuni dell’Ato nel pagamento della tariffa di conferimento».
Depositato fascicolo in Procura
Corrado ricorda poi che «su Ponticelli, il 12 luglio 2019 era stato depositato un fascicolo alla Procura di Crotone, con una corposa informativa di reato sia in ordine alle condizioni di lavoro degli addetti, sia all’impatto delle lavorazioni sull’ambiente esterno. Ai gestori era stato dato un lasso di tempo per rimediare ai guasti e colmare le lacune ma, dopo il parziale restyling di alcuni ambienti della struttura, la situazione pare, oggi, essere tornata alle deprecabili condizioni di partenza». La senatrice, infine, chiede «urgenti e serie verifiche per accertare le eventuali responsabilità in ordine a quelli che potrebbero profilarsi come reati di natura fiscale e ambientale, oltre che violazioni dei diritti dei lavoratori».
Ekro minaccia querela
Non si è fatta attendere la replica del gestore dell’impianto di Ponticelli, che in una nota a firma dell’amministratore delegato di Ekro, Alessandro Brutto, annuncia querela per diffamazione per le «informazioni false e accuse di irregolarità e di reati» contenute nelle dichiarazioni di Corrado.
Brutto precisa che «l’impianto non tratta rifiuti sanitari. Quando occasionalmente è accaduto che i Comuni abbiano conferito tali rifiuti, essi sono stati respinti» come risulterebbe da atti ufficiali della società.
Secondo la società, inoltre, a Ponticelli «è attivo un sistema di verifica della radioattività» che in passato ha permesso di respingere «un carico di rifiuti proveniente da altro Comune per anomalie radiometriche» e anche in quel caso sarebbero state inviate le dovute comunicazioni alle autorità competenti.
«In secondo luogo – scrive ancora Brutto –, il Comune di Cotronei, con nota protocollo 391712 del 13 novembre 2019 della Regione Calabria, è stato autorizzato allo smaltimento nell’impianto Tmb di Ponticelli dei pannoloni prodotti dalle strutture sanitarie. La procedura aziendale prevede che i relativi sacchi siano conferiti separatamente e ispezionati per verificare che contengano solo pannoloni».
Garantita sicurezza
L’ad di Ekrò ammette che nell’impianto vengano conferiti, da parte del solo Comune di Cutro, «rifiuti potenzialmente contaminati da Covid-19» ma evidenzia che «la procedura, in questo caso, prevede la sanificazione del rifiuto da parte del trasportatore con ipoclorito di sodio e successivamente, all’interno dell’impianto, mediante la nebulizzazione di Sanify-C contenente igienizzante ai sali di ammonio».
Tutto avviene, aggiunge Brutto, nell’assoluta sicurezza dei dipendenti a quali vengono «forniti regolarmente i dispositivi di protezione individuale adatti anche al contrasto del Covid-19», mentre «una ditta specializzata si occupa ogni giorno della pulizia dei locali con prodotti sanificanti anti Covid-19. In ogni caso, il processo di trattamento non prevede alcuna cernita manuale dei rifiuti. Le operazioni vengono, viceversa, effettuate con mezzi meccanici (pala gommata e caricatore semovente) dotati di cabina di guida chiusa corredata di un sistema di areazione protetto da filtri a carbone attivo».
Questione stipendi
Brutto smentisce che l’impianto di areazione sia fuori uso e che, al contrario, «la potenza è stata raddoppiata. Inoltre, nei locali sono presenti ventilatori che introducono costantemente aria pulita nei luoghi di lavori: sono stati installati dal precedente gestore a seguito di prescrizione da parte dell’Asp». Falsa, secondo il manager, anche la notizia della mancata corresponsione degli stipendi: quelli di marzo sarebbero stati solo pagati con qualche giorno di ritardo.
«Per contro – conclude la società nella nota - alla data del 28 aprile 2021, i Comuni che conferiscono i rifiuti presso l’impianto Tmb di Ponticelli stanno predisponendo i mandati di pagamento delle prestazioni eseguite al secondo semestre del 2020 con la conseguenza che la società sta finanziando i Comuni stessi. Non solo: benché siano trascorsi quattro mesi dall’inizio dell’anno, l’Ato non ha ancora sottoscritto il contratto di servizio, fatto le rendicontazioni, ricevuto le fatture e proceduto ai pagamenti. Inutile dire che la società ha indirizzato all’Ato numerosi solleciti rivolgendosi anche al prefetto di Crotone».