La carica virale potrebbe essere ancora troppo bassa per essere rilevata. Eppure la Regione ha deciso di non prevedere l’obbligo di isolamento domiciliare per chi si sottopone al test con esiti confortanti
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«Tamponi per chi rientra in Calabria», ordina la Regione. E fin qui tutto bene: decisione apprezzata dall’opinione pubblica e da chi è impegnato nelle azioni di contrasto alla pandemia. Ma poi, nella stessa ordinanza che prevede i controlli, emanata nella serata di ieri, la Regione precisa: «Coloro che si sottoporranno al test, a seguito di comunicazione dell’esito negativo e valutazione da parte dei Dipartimenti di Prevenzione delle Asp di appartenenza, potranno interrompere l’isolamento domiciliare previsto dal punto 3 dell’Ordinanza del Presidente delle Regione Calabria n. 38 del 30 aprile 2020».
In sintesi, se il tampone darà un esito confortante si potrà uscire di casa nei casi previsti dalla normativa nazionale e regionale, adeguandosi alle regole che valgono per tutti gli altri. Una decisione che sta suscitando grandi perplessità tra i cittadini, ormai ferrati in materia di diffusione del contagio grazie a due mesi di approfondimenti giornalistici e scientifici sorbiti loro malgrado a causa del lockdown.
Ma a sollevare pesanti dubbi sono anche medici, ricercatori e operatori sanitari. È noto, infatti, che l’esito negativo di un solo tampone non esclude categoricamente eventuali contagi. Senza considerare che chi è tornato a casa con un mezzo pubblico o magari condividendo un trasporto privato insieme ad altre persone, potrebbe essere stato infettato durante il viaggio.
«Non abbandonate la quarantena anche se l’esito del tampone è negativo, non mettete in pericolo gli altri - raccomanda un medico -. La negatività del primo test non offre certezza assoluta, perché la carica virale potrebbe essere troppo bassa per essere rilevata quando il tampone viene effettuato».
Non si comprende, dunque, perché la Regione abbia voluto aprire questa falla nella rete di monitoraggio che essa stessa ha allestito lungo l’autostrada, nelle stazioni di arrivo dei treni e in aeroporto. Controlli che vengono effettuati in queste ore e che, da quando si apprende dai nostri colleghi sul campo, sono su base volontaria: solo chi si ferma di propria iniziativa ai presidi mobili viene registrato e sottoposto al test. Tutti gli altri possono andare dritti a casa, salvo gli obblighi di auto-registrazione sulla piattaforma regionale e l’isolamento domiciliare per 14 giorni, che comunque sono tenuti a rispettare.